Santa Cecilia inizia la prossima stagione con Berlioz
Nel 2019-2020 saranno ventotto i programmi sinfonici e diciotto quelli cameristici
Per celebrare i centocinquanta anni della morte di Berlioz, la sua Grande Messe des Morts è stata scelta per inaugurare la nuova stagione dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, il prossimo 10 ottobre, con Antonio Pappano sul podio dell’orchestra e del coro di Santa Cecilia, cui si aggiungono il coro del Teatro San Carlo di Napoli e il tenore Javier Camarena, una star celebre in tutto al mondo ma un debuttante in Italia. Si prosegue fino al 16 maggio con ventotto programmi sinfonici, ognuno ripetuto tre volte, e diciotto cameristici. Con Pappano (sette produzioni) e col direttore principale ospite Mikko Frank (tre produzioni) si alternano sul podio direttori già altre volte ospiti dell’Accademia: sono, in ordine cronologico, Jurai Valcuha, David Afkham, Gustavo Dudamel, Manfred Honeck, Gianandrea Noseda, Tomas Netopil, Jakub Hrusa, Pablo Heras-Casado, Tugan Sokhiev, Valery Gergiev, Sakari Oramo e inoltre i due ex direttori musicali dell’orchestra Daniele Gatti e Myun Whun Chung. Altri sono invece dei debuttanti sul podio di Santa Cecilia: la finlandese Susanna Mälkki, gli italiani Antonello Manacorda e Michele Mariotti e il trentenne israeliano Lahav Shani, preceduto dalla fama di essere un talento straordinario, chiamato a succedere a Mehta come direttore musicale dell’Israel Philharmonic Orchestra.
Un concerto interamente rossiniano diretto da Pappano sarà dedicato alla memoria di Bruno Cagli - a lungo presidente dell’Accademia - che a Rossini ha dedicato l’intera sua vita di studioso. Da segnalare anche il concerto con Buddha Passion del più importante compositore cinese attuale, Tan Dun, diretta da lui stesso in prima italiana. Saranno in prima italiana anche due lavori di Magnus Lindberg e di Lotta Wennaäkoski, entrambi finlandesi. Il capitolo dedicato alla musica contemporanea finisce qui e praticamente inesistente è quello dedicato al Settecento, che si esaurisce col Concerto K 488 di Mozart. Tutto il resto del cartellone si muove tra Ottocento e prima metà del Novecento, con brani popolarissimi ma anche con qualche rarità come il Concerto per pianoforte, orchestra e coro maschile di Busoni.
È più breve ma anche più varia la stagione cameristica, che spazia dal barocco alla contemporanea. Un concerto sarà dedicato da Sentieri Selvaggi e Carlo Boccadoro a sei compositori italiani contemporanei: Donatoni, D’Amico, Francesconi, Franceschini, Vacchi e una novità assoluta di Capogrosso. Due i concerti dedicati a Bach da Mario Brunello, che col suo violoncello eseguirà sia le Suites per tale strumento che le Sonate e Partite per violino solo: è la prima metà di un progetto che proseguirà nella stagione successiva. L’Accademia Barocca di Santa Cecilia eseguirà Juditha triumphans di Vivaldi. Prosegue con due concerti dedicati della Kammerorchester Basel diretta da Giovanni Antonini l’integrale delle Sinfonie di Haydn. Due anche i concerti di Leonidas Kavakos ed Enrico Pace dedicati all’integrale delle Sonate per violino e piano di Beethoven in occasione del bicentenario della morte del compositore, che verrà omaggiato in vari altri concerti, sia sinfonici che cameristici. Restando alla cameristica, è sfavillante la galleria di pianisti: Pollini, Sokolov, Lugansky, Volodos, Kissin, Pogorelich, Rana, Lucchesini. La pluriennale assenza dei quartetti d’archi nella programmazione dell’Accademia verrà interrotta dal concerto dei quattro bravissimi spagnoli del Casals, un magnifico gruppo che ha più di vent’anni di prestigiosa attività alle spalle.
Come sempre è fitto il calendario delle tournée. Già nei prossimi giorni l’orchestra e Pappano partiranno per un tour europeo di due settimane, con tappe a Londra, Vienna, Praga, Dresda e altre città ancora. A novembre l’orchestra andrà a Parigi e in Svizzera e a gennaio in Germania, sempre con Pappano, a dicembre in quattro città italiane con Dudamel e in aprile ad Atene con Gatti. A sua volta l’Accademia accoglierà l’Orchestra Filarmonica della Scala diretta da Riccardo Chailly. Orchestra e Coro sono molto attivi anche in campo discografico: hanno appena inciso la Sinfonia n. 8 di Bruckner e prossimamente incideranno l’Otello con Federica Lombardi, Jonas Kaufmann e Carlos Alvarez e le scene finali delle tre opere di Donizetti dedicate alle tre regine Anna Bolena, Elisabetta I e Maria Stuarda, con Diana Damrau come protagonista. Superfluo dire che sul podio sarà sempre Pappano.
Non si può concludere senza dare la notizia che Ciro Visco lascerà la direzione del coro, con cui ha compiuto un magnifico lavoro, e andrà al Teatro Massimo di Palermo, subentrando a Piero Monti, che a sua volta si trasferirà all’Accademia di Santa Cecilia.
Qui il programma completo http://www.santacecilia.it/stagione/
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Il concerto sarà trasmesso domenica 22 dicembre in diretta su Rai 1 dopo l’Angelus da San Pietro