Riscoprire Ruge

Roma: il Conservatorio Santa Cecilia il 13 aprile propone brani del flautista che conquistò Parigi

News
classica
Il Conservatorio "Santa Cecilia" riscopre il compositore e flautista Filippo Ruge (circa 1725 - dopo il 1767), beniamino dell'aristocrazia romana e di quegli ambienti ecclesiastici che conducevano una vita mondana ed erano molto sensibili ai piaceri della vita e quindi anche della musica. La sua fama travalicò Roma e fu chiamato a Parigi, dove ai "Concerts Spirituels" furono eseguite con grande successo varie sue composizioni, tra cui un Concerto per flauto e una Sinfonia intitolata "La Tempesta", che saranno riproposte nel concerto al Teatro Tor Bella Monaca di domenica 13 aprile alle 11. Sono in programma anche "La quaglia", grazioso "divertissement" per due flauti dolci e basso continuo, nonché diverse arie, probabilmente composte per sua moglie, ammirata cantante, tra cui due con accompagnamento di chitarra, desunte da un'antologia intitolata "Al dessert": un titolo che fa intendere chiaramente quale fosse la destinazione "gastronomica" di queste musiche. Ad eseguire ora le composizioni di Ruge è un gruppo di musicisti di fama internazionale specializzati nella musica barocca, alcuni dei quali sono anche docenti al Conservatorio "Santa Cecilia", come Enrico Casularo (tra i primi a riscoprire Ruge e interprete dell'unica incisione delle sue Sonate per flauto traverso, nella foto), Celestino Dionisi, Andrea Damiani e Angela Naccari. Insieme a loro alcuni dei migliori allievi del Dipartimento di Musica Antica del Conservatorio romano e alcuni ospiti italiani e stranieri. Un altro concerto dedicato a Ruge è in programma al Museo Nazionale degli Strumenti Musicali il 26 aprile.

Se hai letto questa news, ti potrebbero interessare anche

classica

Dal 2027 sarà il nuovo direttore musicale

classica

Il 2024 ha rappresentato un anno di svolta tra attività di rete, promozione culturale e valorizzazione del territorio

classica

Il 27 novembre Simon Boccanegra inaugura la Stagione 2024-25 dell’Opera di Roma