Progetto Puccini 2024
Il passato del musicista rivive al presente
In previsione del centenario della morte del maestro lucchese, la Fondazione Simonetta Puccini per Giacomo Puccini, sta lavorando a un progetto ad ampio raggio, dove si realizzi la riqualificazione, conservazione e valorizzazione internazionale del patrimonio lasciato da Puccini. Il progetto ha funzionalità polivalente, poiché – oltre focalizzare l’attenzione sul lascito artistico, comprendente manoscritti lettere e materiale documentale autografo custodito nell’archivio della villa di Torre del Lago – si propone la ristrutturazione degli edifici circostanti la dimora lacustre appartenuta a Puccini (oggi Villa Museo), oltre la villa stessa e il giardino annesso. Tale ristrutturazione ingloba pure la dependance della villa di Viareggio, dove Puccini trascorse gli ultimi anni di vita. Detti lavori, giunti già a buon punto, condotti sotto l’egida del Comitato Nazionale per le Celebrazioni Pucciniane 2024 – 2026 e affidati a un team di esperti nei vari settori, hanno il compito precipuo di riportare le architetture come erano in origine e come Puccini le conobbe. Una particolare attenzione di delicato restauro, interessa la sala del pianoforte, con il soffitto in cassettonato ligneo policromo e il caminetto, arricchito da ceramiche dipinte da Galileo Chini; il portale in legno intagliato e dorato che incornicia l’ingresso della cappella di famiglia; la scala in pietra serena che porta al primo piano, dove si trova la camera dei coniugi Puccini e le due verande, una delle quali veniva utilizzata dalla famiglia come sala da pranzo.
Anche il giardino circostante la villa - ricavato in seguito a un’opera di riempimento di una porzione di lago – merita la dovuta attenzione, poiché in esso esistono ancora i lecci piantati all’epoca: il ripristino alla struttura originale avviene tramite la visura e l’analisi dei documenti conservati, quali fotografie o fatture di acquisto per fiori e piante. È pure prevista la realizzazione di un osservatorio nel punto in cui Puccini era solito soffermarsi ad ammirare il lago di Massaciuccoli.
La Fondazione prevede portare a compimento tutti i lavori per il 2024, affinché i luoghi siano pronti ad accogliere visitatori, studiosi, appassionati d’arte e di musica; ospitare produzioni televisive e cinematografiche oltre chiunque voglia conoscere i luoghi vissuti dal compositore, facendo del piccolo centro torrelaghese un baricentro culturale di portata internazionale, non solo da visitare, ma anche soggiornarvi. Per quest’ultima opportunità, si sono creati nuovi spazi adiacenti la villa pucciniana: nel 2021, la Fondazione ha inaugurato un immobile acquistato anni prima da Simonetta Puccini dove, oltre creare locali per la logistica situati al piano terra, al primo e secondo piano, si è realizzata una foresteria dotata di ascensore panoramico e adibita come casa vacanze.
Questi lavori di restauro, finalizzati a una conoscenza di Puccini non solo tramite l’ascolto delle sue musiche, la completano con un valore aggiunto, come spiega la direttrice della Casa Museo, Patrizia Mavilla. «La casa è un contenitore. Contiene le nostre vite ed è la proiezione del nostro modo di essere, un luogo legato a gesti, azioni e riti quotidiani. Un posto in grado di raccontare con un linguaggio molto semplice ed emozionale non solo le caratteristiche della persona che la abita ma anche della società e degli aspetti storico artistici del tempo.
La casa è un luogo materiale, non effimero, una testimonianza tangibile delle caratteristiche umane, lavorative, socio culturali ed artistiche del personaggio che in essa vive, e in questo caso di Giacomo Puccini. La casa è il prodotto della nostra personalità e attraverso la casa ciascuno di noi può essere letto. Villa Puccini diventa museo subito dopo la morte del Maestro e quindi attraverso l’originalità degli ambienti, i mobili e gli oggetti e i suoi documenti: è un raro esempio di completezza di linguaggio. È la narrazione per eccellenza di Giacomo Puccini. Villa Puccini in questo contesto è un ponte tra il Maestro e noi».
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