Piacenza Jazz, da Frisell a Bollani
Al via il 24 febbraio il Piacenza Jazz Fest: il duo Bollani-Rubalcaba, John Surman, Terence Blanchard, Erik Friedlander...
“In generale, il jazz è sempre stato simile al tipo di uomo col quale non vorresti che tua figlia uscisse”, diceva Duke Ellington.
Chissà cosa avrebbe pensato il Duca dell’eclettico programma del Piacenza Jazz, giunto alla sedicesima edizione, e pronto a inauguare domenica 24 febbraio (allo spazio Le Rotative) con il trio di Bill Frisell, con Tony Scherr al contrabbasso e Kenny Wollesen alla batteria. Se fossi padre, personalmente non avrei alcun problema a fare uscire mia figlia con un giovane Frisell: giunto oramai ai 35 anni di carriera, e a un numero di registrazioni che si aggira intorno alle 250(!), il maestro di Seattle aprirà nel miglior dei modi la lunga rassegna di Piacenza, che animerà la più a nord delle città dell’Emilia Romagna sino al 7 aprile.
Avrei qualche remora in più invece a lasciarla tra le mani di Dan Weiss, batterista e leader del progetto Starebaby (il 9 marzo al Teatro President), denso di ombre crimsoniane e fragori metal (Trevor Dunn al basso è una garanzia di follia rumorosa da questo punto di vista): il quintetto presenterà il disco uscito per la sempre vigilie PI Recordings nel 2018; è grande la curiosità di vedere dal vivo questo progetto, dove siedono a tastiere e pianoforte due musicisti degni di ogni attenzione, ovvero Matt Mitchell e Craig Taborn.
Antenne dritte anche per il concerto al Conservatorio Nicolini di John Surman che assieme a Nelson Ayers al pianoforte e Rob Waring al vibrafono presenterà l’ultimo disco per ECM, Invisible Threads. Chi scrive ha avuto la ventura di vedere un suo solo all’ultima edizione di Novara Jazz e consiglia davvero di non perderselo per nulla al mondo.
Occhi puntati anche sul quartetto di Chris Potter (sentito l’anno scorso ad Albinea Jazz in trio con Dave Holland e Zakir Hussain in un concerto letteralmente stupefacente), in concerto domenica 31 marzo al Teatro Comunale di Fiorenzuola d’Arda e sul nuovo progetto del violoncellista statunitense Erik Friedlander, che presenterà Artemisia, uscito nel 2018, con il suo quartetto Throw a Glass. Cresciuto a pane e downtown newyorkese, lavorando con Dave Douglas e John Zorn, Friedlander ha saputo creare un proprio peculiare universo al confine tra musica contemporanea, klezmer e free-jazz. Preceduto da un incontro- masterclass aperta a studenti, insegnanti e pubblico esterno, libero e gratuito, il live vedrà sul palco un vero e proprio parterre de roi: Uri Caine al pianoforte, Mark Helias al contrabbasso e il vulcanico Ches Smith (con Tim Berne e Marc Ribot, tra i tanti) alla batteria.
A proposito di pianoforte: promette faville l’incontro tra Stefano Bollani e il cubano Gonzalo Rubalcaba, in scena il 27 marzo al Teatro Municipale di Piacenza. Per chi segua con interesse il cinema di Spike Lee sarà invece da non perdere l’appuntamento del 23 marzo presso la Sala degli Arazzi della Galleria Alberoni con Terence Blanchard, trombettista che incide su Blue Note, protagonista di più di quaranta colonna sonore, diverse delle quali in stretta collaborazione con il regista di Fa' la cosa giusta (e fresco di nomination proprio per le musiche scritte per l’ultimo lungometraggio di Lee, BlackKkKlansman).
Da non dimenticare poi il recital Solo accordeon di Richard Galliano al Teatro sociale di Stradella (e dove, se no?). E se vi doveste accorgere che vostra figlia non è ancora tornata a casa, non vi fate il sangue amaro, che “la vita somiglia molto al jazz…è meglio quando si improvvisa” (George Gershwin).
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