Musica nei giardini della Filarmonica Romana

L’annuale festival estivo abbraccia i grandi classici e i Radiohead, l’elettronica e antichissime tradizioni musicali di tutto il mondo

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Munedaiko
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Da alcuni anni l’Accademia Filarmonica Romana organizza nei giardini adiacenti alla palazzina del Vignola - dove ha la sua la sua storica sede a quattro passi da Piazza del Popolo - un festival che soccorre con ossigeno musicale i romani boccheggianti per il caldo e soprattutto per il rarefarsi estivo d’interessanti occasioni d’ascolto. Il festival di quest’anno, predisposto dal direttore artistico uscente Enrico Dindo, si svolgerà dal 21 giugno al 4 luglio e s’inaugurerà con un duplice concerto: alle 20 il sedicenne Lorenzo Luiselli - non un bambino prodigio ma un pianista già maturo e in carriera, vincitore del concorso LazioSound 2023 - eseguirà Bach, Beethoven e Liszt. Si prosegue alle 21.30 con Verklärte Nacht  di Schoenberg, spartiacque musicale tra Ottocento e Novecento, che sarà accostata a Mahler, Richard Strauss e, più audacemente, ad arrangiamenti dai Beatles e dai Radiohead: ne sono protagonisti Carlotta Proietti (voce recitante), Sarah Claudia Mueller (soprano) e il giovane complesso da camera Musica del Vivo.

Il giorno dopo alle 20 l’Extended Music Collective eseguirà musiche di Baldwin Giang e David Lang, due dei più importanti compositori Usa di questo secolo. Lo stesso giorno alle 21.30 irromperanno le musiche tradizionali di ogni angolo del pianeta – Giappone, Usa, Azerbaigian Argentina, Messico, Iran – che hanno avuto sempre grande spazio nel festival, grazie anche alla collaborazione di istituti di cultura, ambasciate e associazioni internazionali. Questo primo incontro avrà come protagonista Cuartetango, che renderà omaggio a Piazzolla, Gardel e altri musicisti che hanno reso celebre questa danza argentina nel mondo. Il successivo appuntamento di questa serie (25 giugno) sarà con la musica dei mariachi messicani, patrimonio culturale immateriale dell’Unesco. La giornata del 26 giugno sarà interamente dedicata alla musica persiana, sia quella di antichissima tradizione sia quella contemporanea, come Le mie tre sorelle  di Ashkan Khatibiche racconta la storia vera di Sadaf Baghbani, giovane attrice iraniana gravemente ferita dalle Guardie della Rivoluzione durante una manifestazione del movimento “Donna, Vita, Libertà”. Il 30 giugno la pianista Olga Domnina eseguirà musica classica di compositori dell’Azerbaijan, ponte fra Asia ed Europa. Il 2 luglio l’ultimo appuntamento di questa serie vedrà l’atteso ritorno dei Munedaiko, che tramandano la tradizione millenaria dei tamburi giapponesi.

Gli altri concerti spaziano a tutto campo tra la musica moderna e del passato. Il pianista Luca Ciammarughi e il sassofonista Jacopo Taddei proporranno il 23 giugno alle 20 un originale programma che ruota intorno a Rhapsody in Blue  di Gershwin, a cui verranno accostati compositori europei dei Novecento come Satie, Poulenc, Stravinskij e Weill ma anche del Settecento (Pugnani) e dell’Ottocento (Paganini), tutti trascritti per i loro due strumenti. Subito dopo, alle 21.30, il Germano Mazzocchetti Ensemble proporrà musiche del compositore da cui prende il nome, attivo particolarmente nel campo della musica per il cinema, per il teatro e per la televisione. Si passa al 27 con un nuovo progetto del compositore Vittorio Montalti insieme a Blow Up Percussion, che punta alla creazione di un universo sonoro che attinga ai colori del mondo delle percussioni in relazione con l’elettronica. Il 28 concerto in omaggio a Goffredo Petrassi, uno dei maggiori compositori italiani e non solo italiani del Novecento: sarà eseguito un suo lavoro di rarissimo ascolto, i Canti della campagna romana risalente agli anni Venti. A seguire, lo stesso giorno ci aspettano ironia e divertimento con The Bass Gang. Il 29 musiche per il cinema di Morricone, Rota e Sakamoto, tre compositori entrati nella leggenda insieme alle pellicole che hanno musicato. Il 30 giugno il compositore e chitarrista Marco Sinopoli con il suo quartetto: una sinergia tra jazz moderno e composizioni originali. Il 3 luglio sarà dedicato agli appassionati e virtuosi “dilettanti di musica” e il 4 il festival si concluderà con un concerto multimediale che unisce strumenti acustici e live electronics e con il concerto del “cantattore” Angelo Maggi, del Quartetto d’archi Agape e del pianista Davide Annecchiarico, che accosteranno le poesie di Eugenio Montale e di Jacques Prévert alle musiche da Chopin e De Gregori.

Inoltre presentazioni di nuovi libri d’argomento musicale, abbinate anche ad esecuzioni musicali. E infine per i più golosi degustazioni di piatti tipici siriani preparati ogni giorno da Hummus Town.

Qui il programma dettagliato.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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