Macbeth per Sant'Ambrogio

Presentata la prossima stagione della Scala

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Riccardo Chailly (Foto Brescia Amisano)
Riccardo Chailly (Foto Brescia Amisano)

Il cartellone 2021-22 della Scala è ricco di tredici titoli d'opera, tra i quali nove le nuove produzioni, più i cinque di questo autunno, ricuperati dal programma 2020 bloccato dalla pandemia. Cominciando da questi ultimi, tre opere di Rossini L'italiana in Algeri nello storico allestimento di Ponnelle con Dantone sul podio, il nuovo Barbiere di Siviglia diretto da Chailly per la regia di Muscato, Il Turco in Italia firmato da Andò, diretto da Fasolis, che aveva avuto una sola replica a febbraio dello scorso anno; un'opera barocca inedita per il Piermarini La Calisto di Cavalli, diretta da Rousset con la regia di McVicar, e L'elisir d'amore di Donizetti firmato da Asagaroff, sul podio Michele Gamba che dirige anche il melologo-balletto Madina, novità assoluta di Fabio Vacchi. La musica contemporanea ricomparirà in cartellone anche a fine stagione 2021 con The Tempest di Thomas Adès, opera che ha fatto da anni anticamera alla Scala (ne aveva parlato Lissner appena insediato), e sarà diretta dall'autore, con la regia di Lepage, che all'epoca aveva creato dei bozzetti proprio ispirati al Piermarini. Quanto all'istituzionale 7 dicembre, è stato confermato Macbeth di Verdi diretto da Chailly, nell'edizione parigina del 1865 coi ballabili, ma con l'inserimento della morte del protagonista prima del coro finale. Nel ruolo del titolo Luca Salsi e Anna Netrebko (seguita da Elena Guseva) in quella della Lady. La regia è affidata a Davide Livermore, che firma anche La Gioconda di Ponchielli, diretta da Chaslin. Due altri nuovi allestimenti sono affidati a Mario Martone, Rigoletto con Michele Gamba sul podio e Fedora di Giordano diretta da Marco Armiliato. Mentre va segnalato il regista Marco Arturo Marelli per la prima volta impegnato alla Scala, con Un ballo in maschera diretto da Chailly, che ha anticipato come i suoi bozzetti suggeriscano una nuova visione dello spazio scenico. Per il programma completo si rimanda al sito ma vanno comunque segnalati I Capuleti e i Montecchi di Bellini con Evelino Pidò sul podio e la regia di Adrian Noble (per quindici anni alla guida della Royal Shakespeare Company), Thaïs di Massenet diretta da Lorenzo Viotti, regia di Olivier Py e La dama di picche di Čajkovskij diretta da Valery Gergiev, con un cast russo di prim'ordine e la grande Olga Borodina nei panni della Contessa, in rispetto della tradizione che vuole una storica star per la parte. Durante la conferenza stampa il sovrintendente Meyer ha annunciato che il maestro Bruno Casoni (mantenendo la direzione della voci bianche dell'Accademia) lascia la direzione del coro scaligero al maestro Alberto Malazzi, che ne continuerà il lavoro senza soluzione di continuità, e che da quest'anno comincia una stagione di concerti da camera, tenuti da alcuni strumentisti dell'orchestra della Scala, con già una programmazione per i prossimi tre anni.

 

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