L’Orchestra di Santa Cecilia protagonista del Festival di Pasqua di Salisburgo nel 2024

Sarà diretta da Antonio Pappano, che allora ne sarà il direttore emerito e non più il direttore principale, e da Jakob Hrůša

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Antonio Pappano
Antonio Pappano

Il Festival di Pasqua di Salisburgo del 2024 presenterà una novità importante in assoluto e particolarmente importante per l’Italia. Per la prima volta l’orchestra in residence del festival non sarà una delle più prestigiose orchestre tedesche ma un’orchestra italiana e precisamente l’Orchestra (e il Coro) dell’Accademia di Santa Cecilia, che sarà diretta dal suo attuale direttore principale (che nel 2024 ne sarà diventato il direttore emerito) Antonio Pappano e dal principale direttore ospite Jakob Hrůša.

Come di consueto il festival presenterà un’opera, un concerto sinfonico-corale e due concerti orchestrali, che saranno ripetuti in due turni di abbonamento nei week end della domenica della Palme e di Pasqua. Nel 2024 il festival sarà un viaggio musicale interamente dedicato all’Italia e si inaugurerà il 23 marzo 2024 con una nuova produzione de La Gioconda di Ponchielli, diretta da Pappano, con un cast all stars, in cui figurano Anna Netrebko, Jonas Kuafmann e Luca Salsi. Lo spettacolo sarà una nuova produzione realizzata in coproduzione con il Covent Garden di Londra  con la regia dell’inglese Oliver Mears e verrà replicato il 27 marzo e il 1° aprile.

 Il 25 e il 29 marzo Pappano salirà di nuovo sul podio per dirigere la Messa da Requiem di Giuseppe Verdi, le cui parti solistiche verranno interpretate da Sonya Yoncheva, Judit Kutasi, Jonas Kaufmann e Michele Pertusi. 

Pappano, instancabile, dirigerà anche i concerti sinfonici del 24 e 31 marzo: l’Italia vista dai compositori italiani è il fil rouge che unisce i brani in programma in questi concerti, ovvero Quattro versioni originali della ritirata da Madrid di Boccherini, sovrapposte e trascritte per orchestra da Luciano Berio, Juventus di De Sabata, Elegia di Ponchielli e i due più celebri capolavori di Respighi, ovvero Fontane di Roma e Pini di Roma, che furono eseguiti per la prima volta proprio dall’Orchestra dell’Accademia di Santa Cecilia, il primo nel 1917 con la direzione di Antonio Guarnieri e il secondo nel 1924 da Bernardino Molinari.

Nel secondo concerto, il 26 marzo con replica il 30 marzo, Jakub Hrůša dirigerà alcuni brani dedicati all’Italia da compositori stranieri. Sono infatti in programma Les Fresques de Piero della Francesca, poema sinfonico di Bohuslav Martinů composto nel 1955, due brani di Berlioz, Carnevale romano e Aroldo in Italia, quest’ultimo con la viola solista di Pinchas Zukerman, al suo debutto con l’Orchestra di Santa Cecilia.

Sarà opportuno ricordare che il Festival di Pasqua di Salisburgo è completamente autonomo dal festival estivo. È stato fondato nel 1967 da Herbert von Karajan, che ne è stato il protagonista assoluto con i suoi Berliner Philharmoniker fino al 1989, anno della sua morte. Già allora il festival  si svolgeva nei weekend della domenica delle Palme e di Pasqua e comprendeva un’opera, un concerto sinfonico-corale e due concerti sinfonici, ciascuno replicato due volte. Soltanto negli ultimi anni Karajan, ormai malato, cedette ad un altro direttore uno dei due programmi sinfonici del festival.

Dopo la morte di Karajan ci fu un periodo di interregno e ogni anno il festival fu affidato ad un direttore diverso, Kurt Masur nel 1990, Bernard Haitink nel 1991 e Georg Solti nel 1992 e nel 1993. Dal 1994 al 2002 fu Claudio Abbado ad assumersi in toto la responsabilità del festival e dopo di lui Simon Rattle dal 2003 al 2012. Per tutti questi anni i Berliner Philharmoniker furono l’orchestra titolare. Dal 2013 al 2022 l’eredità passò a Christian Thielemann e alla sua  Dresdner Staatskapelle. Da quest’anno si è deciso di cambiare ogni anno l’orchestra e il direttore titolari: quest’anno saranno la Gewandhausorchester di Lipsia e Andris Nelsons e l’anno prossimo l’orchestra romana con Pappano e Hrůša.

 

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