L’opera come non l’avete mai vista
Dopo il Barbiere, l’Opera di Roma presenta La Traviata di Gatti e Martone. E alcuni concerti che fanno dialogare la musica con i luoghi straordinari in cui viene eseguita
Alla lunghissima chiusura al pubblico imposta dalla pandemia i teatri e le orchestre stanno rispondendo con spettacoli e concerti in streaming, sebbene ad un ritmo molto ma molto inferiore a quello delle stagioni dei tempi normali, com’è comprensibile. Quasi sempre vengono proposte produzioni assolutamente tradizionali, nel senso che si mettono alcune telecamere in sala per riprendere l’opera o il concerto e tutto il resto funziona come prima, tranne alcune differenze non sostanziali, come il distanziamento tra i professori d’orchestra. Quasi sempre sono opere e concerti di buona qualità ma si resta con l’amaro in bocca, perché quello che noi possiamo sentire e vedere sullo schermo di casa è uno sbiadito sostituto di quello che sentiremmo e vedremmo stando in sala. Ci sarebbe un altro modo, più creativo, per rispondere alla chiusura ma sembrerebbe che soltanto il Teatro dell’Opera di Roma abbia imboccato con decisone questa strada: dato che non vedremo quell’opera o quel concerto in sala, produciamo quell’opera o quel concerto come in sala non li vedremo mai. Lapalissiano! Un esempio è Il barbiere di Siviglia con la regia di Mario Martone e con Daniele Gatti sul podio, che è stato letteralmente un Barbiere irrepetibile, come non potremo mai vederlo in teatro, e che non ha fatto assolutamente rimpiangere i Barbieri “normali”, tutt’altro. A giorni gli stessi Martone e Gatti ripeteranno quell’esperimento, mutatis mutandis, e proporranno La Traviata, che si potrà vedere venerdì 9 aprile su Rai3 alle 21.20.
Mentre Martone sta finendo di montare le riprese di quella Traviata, l’Opera sta già preparando alcuni concerti molto diversi da quelli che si ascoltano normalmente in sala, ognuno di quali resterà un unicum. Si è già fatto un primo esperimento con un concerto interamente dedicato a Stravinsky e diretto da Daniele Gatti, che si è svolto al MAXXI, Museo nazionale delle arti del XXI secolo, in una sala in cui sono esposte opere di Mario Schifano, ed è ora visibile sul canale You Tube dell’Opera di Roma. Ma quello era solo un primo passo. Nei prossimi concerti i luoghi in cui si svolge il concerto si relazioneranno molto più strettamente alle musiche eseguite.
Un concerto intitolato “Il suono della bellezza” - che nasce da una speciale collaborazione tra il Teatro dell’Opera di Roma, la Galleria Borghese e Rai Cultura -celebrerà “un ideale dialogo tra arte e musica all’insegna della bellezza che tocchi tutti i sensi”. L’Orchestra del Teatro dell’Opera diretta da Daniele Gatti, con la partecipazione straordinaria dell’étoile Eleonora Abbagnato e del soprano Rosa Feola, entrerà infatti tra i capolavori in mostra nelle sale della Galleria Borghese per eseguire musiche che spaziano da Händel a Vivaldi, da Paisiello a Mozart, per arrivare fino al neoclassicismo di Stravinskij. Si comincia con l’Ouverture da La clemenza di Tito di Mozart, eseguita dall’orchestra nel salone che ospita i busti dei dodici Cesari. Rosa Feola interpreterà Casta diva da Norma accanto alla celeberrima Paolina Borghese di Canova e sarà vestita di bianco, lo stesso candore della marmorea pelle di Paolina. Insieme al basso Roberto Lorenzi canterà anche un duetto da Proserpine di Paisiello, naturalmente nella sala che ospita il Ratto di Proserpina di Bernini. Spetterà Eleonora Abbagnato in coppia con Giuseppe Schiavone omaggiare lo stupefacente gruppo scultoreo Apollo e Dafne di Bernini esibendosi in un passo a due creato appositamente per l’occasione sulla musica di Apollon Musagète di Stravinskij. Il concerto sarà trasmesso dalla Rai in data da destinare e resterà poi visibile in streaming su raiplay.it.
Parallelamente si stanno realizzando le riprese di un altro concerto, che sarà trasmesso da Rai5 sabato 10 aprile alle 18.00. La prima metà si svolgerà a Palazzo Farnese, permettendo così agli spettatori di dare uno sguardo all’interno di uno dei palazzi nobiliari romani più belli (il più bello?) del Rinascimento, solitamente chiuso al pubblico perché sede dell’Ambasciata di Francia. L’altra metà si svolgerà nelle sale dell’Hotel de la Rochefoucauld Doudeauville, sede dell’Ambasciata d’Italia a Parigi. Gli interpreti saranno a Roma otto giovani cantanti di “Fabbrica” Young Artist Program del Teatro dell’Opera di Roma, che eseguiranno musiche di autori francesi in ambienti unici come il Salone d’Ercole, lo scalone d’onore, la Galleria dei Carracci (dove è ambientato l’ufficio di Scarpia in Tosca), il granaio, la camera presidenziale e il giardino. A Roma risponderà simmetricamente Parigi con quattro giovani talenti dell’Académie de l’Opéra National de Paris, che canteranno celebri arie italiane nel Teatro Siciliano e nella Sala della Musica dell’Ambasciata d’Italia.
E sono in preparazioni altri concerti che uniranno la musica a luoghi assolutamente straordinari per pregio artistico ed importanza storica.
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