Le prime del Festival Pontino
Con un focus su Goffredo Petrassi a centoventi anni dalla nascita
Andrà dal 6 al 29 luglio la sessantesima edizione del Festival Pontino, che si svolge in luoghi di grande bellezza e suggestione, come il Castello Caetani a Sermoneta, l’Abbazia di Valvisciolo, il Chiostro di Sant’Oliva a Cori, il Parco di Pantanello a Cisterna di Latina. Come di consueto il programma del festival è strettamente collegato ai Corsi di perfezionamento di Sermoneta, ai suoi docenti di fama internazionale e ai giovani e promettenti allievi. Grande attenzione alla musica del recente passato e dei nostri giorni con i tradizionali “Incontri internazionali di musica contemporanea” che coinvolgeranno esecutori, compositori e ascoltatori in uno stimolante confronto, con concerti, incontri, workshop e seminari.
Un’anteprima del festival è il concerto della Banda musicale dell’Arma dei Carabinieri diretta da Massimo Martinelli, il 28 giugno a Sermoneta, sede dei corsi e di gran parte dei concerti. Ma l’apertura ufficiale sarà quella del 6 luglio nel chiostro della romanica Abbazia di Valvisciolo con Calogero Palermo, primo clarinetto della prestigiosa Royal Concertgebouw Orchestra di Amsterdam e della Tonhalle di Zurigo, e il Quartetto Eos, giovane formazione insignita del Premio Abbiati nel 2018: in programma i quintetti con clarinetto di Mozart e Brahms. Nei due giorni successivi si svolgono gli Incontri Internazionali di Musica Contemporanea, che riserveranno un particolare omaggio ai 120 anni dalla nascita di Goffredo Petrassi, presidente onorario del festival per molti anni. La mattina si svolgeranno workshop di composizione a cura di mdi ensemble, con l’esecuzione di lavori di recentissima scrittura. Nel pomeriggio incontri di studio e tavole rotonde. La sera del 7 mdi ensemble, fra le migliori formazioni italiane dedite al repertorio contemporaneo, eseguirà Sinfonia, Siciliana e Fuga del 1929 e il Quartetto per archi del 1958 di Petrassi, nonché composizioni di Giulia Lorusso e, in prima esecuzione assoluta, di Francesco Ciurlo. Il giorno dopo il mdi ensemble presenterà prime assolute di Riccardo Burato, Sydney Coquelet e Simone Caserta, insieme a lavori recenti di Charlotte Seither, Daria Scia e Nicola Sani.
Si salta al 12 luglio con le prime esecuzioni assolute di musiche realizzate durante il workshop di composizione a cura di Alessandro Solbiati. Il giorno dopo si ascolteranno musiche di Debussy, Casella, la prima assoluta di Die Stimme di Solbiati stesso e la prima esecuzione della partitura solo recentemente edita di Preludio e fuga per orchestra d’archi, opera giovanile di Petrassi: ne saranno interpreti Claude Delangle, uno dei più grandi sassofonisti contemporanei, e l’Orchestra Filarmonica Vittorio Calamani diretta da Tito Ceccherini. Il 16 nello suggestivo scenario del Parco di Pantanello il pianista Filippo Tenisci dedicherà il suo concerto alla memoria di Maria Teresa Cerocchi, cofondatrice del festival, scomparsa un anno fa: in programma Petrassi, Debussy, Liszt e la prima italiana di Icaro, volo di fine agosto di Fausto Sebastiani. Il 20 si torna a Sermoneta per il concerto del violoncellista Giovanni Gnocchi, insegnante all’Universität Mozarteum di Salisburgo e ai Corsi di Sermoneta: proseguendo il suo progetto “Intorno al Bach”, avviato nel 2022, alternerà due Suite per violoncello solo di Bach alla Sequenza XIV di Luciano Berio e alla Suite in do minore n. 3 di Benjamin Britten. Il 21, sempre a Sermoneta, il duo Francesco D’Orazio-Gianpaolo Nuti, violino e pianoforte, suona Mozart, Brahms, Satie, Ravel e Spiegel im spiegel di Arvo Pärt, una delle sue composizioni più famose.
Gli ultimi due concerti si svolgeranno il 27 e 28 luglio. Il Rows Ensemble, un insolito ensemble formato da cinque fisarmoniche, spazierà da Bach a Piazzolla e ad una nuova composizione di Patrizio Esposito, L’Angelo ritto nel Sole. Il concerto finale è affidato a tre eccezionali strumentisti, il violinista Marco Rizzi, il pianista Andrea Lucchesini e il violoncellista Giovanni Gnocchi, affiancati da giovani musicisti selezionati ai Corsi di Sermoneta: in programma Rachmaninov, Sibelius, Brahms e Schumann.
Ma il programma del festival non finisce qui. Ci sono anche i tanti concerti “Giovani artisti dal mondo”, di cui sono protagonisti gli allievi dei corsi di Sermoneta, che arrivano da ogni parte del mondo e animano le suggestive stradine di Sermoneta. Saranno proprio loro – e precisamente gli allievi pianisti di Lucchesini – a porre la parola fine al festival con un concerto il 29 luglio al Castello di Sermoneta.
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