Le novità delle Wiener Festwochen
Vienna: dal 12 maggio al 21 giugno
Christophe Slagmuylder ha presentato il suo ultimo programma da sovrintendente delle Wiener Festwochen. Dalla prossima stagione andrà a dirigere il "Paleis voor Schone Kunsten/Palais des Beaux-Arts” di Bruxelles, mentre al suo posto a Vienna subentrerà il regista svizzero Milo Rau. La rassegna attuale (dal 12 maggio al 21 giugno) tornerà completamente al modus pre-pandemia e mostrerà grande attenzione nell’equilibrare i vari settori del festival (teatro, musica, performance, ecc.), proponendo in ognuno di essi produzioni di grande rilievo e originalità. Il programma completo è consultabile online: https://www.festwochen.at/home.
Nell’ambito musicale il progetto che più incuriosisce è una nuova produzione della “Lulu” di Alban Berg. La regia è stata affidata alla coreografa capoverdiana Marlene Monteiro Freita, esordiente all’opera. Le Festwochen hanno presentato il suo concetto registico, sottolineando come “la ricchezza di idee e la fisicità sfrenata avranno il sopravvento e si offriranno come via d'uscita dall'isolamento sociale e intellettuale”. Sarà dunque una regia che metterà la sensualità davanti alla razionalità e che affiancherà al cast dei cantanti anche danzatori e acrobati. La scelta del cast è notevole: Maxime Pascal dirigerà l’Orchestra della Radio Austriaca (RSO), orchestra che solo un paio di settimane fa aveva rischiato di venire sacrificata nei piani di risanamento della Radio Nazionale! Tra i cantanti, invece, Vera-Lotte Boecker (Lulu), Bo Skovhus (Dr. Schön), Edgaras Montvidas (Alwa), Cameron Becker (Maler), Anne-Sofie von Otter (Gräfin Geschwitz) e Kurt Rydl (Schigolch).
Questo allestimento è sicuramente il più audace del programma, ma anche gli altri progetti musicali porteranno nuove idee nella scena musicale viennese: Due dei principali ensemble di musica contemporanea cittadini sono stati coinvolti in altrettante cooperazioni internazionali. L’ensemble Phace interpreterà i “Canti di prigionia” di Luigi Dallapiccola in una regia del coreografo croato Matija Ferlin con testo teatrale aggiunto e drammaturgia di Goran Ferčec; il Klangforum Wien, invece, parteciperà a “Verwandlung eines Wohnzimmers” [Trasformazione di un soggiorno], lavoro nato dalla collaborazione del regista giapponese Toshiki Okada e del compositore Dai Fujikura. Presentando i dilemmi della vita umana ai tempi del cambiamento climatico, questa produzione tratta un tema di spiccata attualità, un tema che si sta iniziando a vedere sempre di più come contenuto di ricerca artistica anche nella musica, e non solo nelle arti visive, dove è presente già da lungo tempo.
L’Ensemble Modern di Francoforte, altra compagine di musica contemporanea tra le più rinomate, accompagnerà “Song of the Shank”, una partitura per contraltista ed ensemble di Stan Douglas (artista visivo canadese) e del compositore e trombonista dell’avanguardia di Chicago George Lewis. “Song of the Shank” presenta la vita e l’opera di Blind Tom Wiggins, un pianista e compositore afroamericano non vedente nato nel 1849 in schiavitù. I suoi contemporanei paragonavano il suo talento artistico a quello del giovane Mozart.
Tra gli altri progetti musicali, l’opera da camera multimediale “Sibyl” di William Kentridge, prodotta collettivamente con un cast di cantanti e danzatori sudafricani, nonché “Selected Classical Works” del compositore, produttore e cantante Devonté Hynes. Conosciuto anche sotto lo pseudonimo di Blood Orange, Devonté Hynes è un’artista eclettico, che ama mischiare influenze, mondi e generi musicali. Per le Festwochen ha rivisto i suoi concerti per pianoforte e violoncello e orchestra e alcune delle sue colonne sonore. Oltre alla ripresa del progetto “Sun & Sea”, la indoor-beach-opera sui connubi tra cambiamento climatico, turbocapitalismo, turismo e privilegi sociali con cui il team lituano Rugilė Barzdžiukaitė, Vaiva Grainytė, Lina Lapelytė nel 2019 ha vinto il leone d’oro alla Biennale di Venezia, le Festwochen programmeranno con e nel locale jazz Porgy & Bess una rassegna di serate dal titolo “Elective Affinities”, dedicata ad alcuni giovani rappresentanti di diverse scene contemporanee della sperimentazione, dal Jazz, all’elettronica fino al R&B di ricerca. Tra gli ospiti: Moor Mother, Beatrice Dillon e serpentwithfeet.
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