La stagione della Barattelli nel decennale del terremoto
Da Piovani a Woodstock alla Società Aquilana dei Concerti, con orchestre, grandi solisti e giovani talenti
La stagione 2018-2019 della Società Aquilana dei Concerti “B. Barattelli” da una parte presenta musicisti di livello internazionale in programmi rigorosamente classici, e dall’altra guarda anche a diversi mondi musicali e a nuove formule di spettacolo dal vivo: non da oggi questa sono le due linee cui si ispira la programmazione di questa prestigiosa istituzione musicale, giunta ora alla sua settantatreesima stagione.
Solisti, gruppi cameristici, orchestre, attori, cantanti – e tanti sono i giovani – si esibiscono all’interno dei 40 appuntamenti in abbonamento, 29 dei quali fanno parte della stagione ordinaria e gli altri del Circolo Giovani Amici della Musica e di finestre tematiche come il Festival Internazionale della Chitarra, la Rassegna di Musica Antica, la Rassegna Musica e Architettura.
I concerti della stagione ordinaria si svolgono la domenica pomeriggio nel Ridotto del Teatro Comunale (la sala grande, danneggiata dal sisma, è ancora inagibile) e nel nuovo Teatro del Parco progettato da Renzo Piano. L’inaugurazione è il 7 ottobre con gli Archi di Santa Cecilia e Luigi Piovano in qualità di violoncello solista e direttore: in programma musiche per il cinema di Rota, Morricone, Piovani e… Mozart. La settimana dopo sarà Nicola Piovani in persona a suonare la sua musica, sedendo al pianoforte all’interno di un sestetto strumentale: il titolo del concerto è La Musica è pericolosa. Piovani ritornerà il 7 aprile per dirigere nella basilica di Collemaggio la sua novità assoluta Sinfonia delle Stagioni, commissionatagli per ricordare il decennale del terremoto.
Non mancano naturalmente i pianisti, con concertisti di primissimo piano come Maurizio Baglini, Arcadi Volodos, Enrico Pace, Alexander Lonquich. Grande spazio ai violinisti con Guido Rimonda insieme alla “sua” Camerata Ducale, Kirill Troussov col suo Stradivari (quello con cui Brodskij suonò la prima assoluta del Concerto di Čajkovskij) in musiche russe e l’altro Stradivari di Roman Simovic. E poi Veronika Eberle in un bizzarro trio col contrabbassista Edicson Ruiz e il percussionista Gonzalo Grau, per suonare Bach e pezzi moderni che miscelano Bach e musica sudamericana. Un po’ meno insolito il trio che vede il violino di Francesca Dego, il corno di Martin Owen e il pianoforte di Maria Perrotta riuniti per suonare il raro e bellissimo Trio per questi strumenti di Brahms, cui abbinano un Trio di Ligeti.
Anche il violoncello è rappresentato ad alto livello da Silvia Chiesa e da due giovani che ormai sono molto più che delle promesse: Erica Piccotti, che suona il Concerto di Schumann con l’Orchestra Filarmonica “Kodaly” di Debrecen, e Michele Marco Rossi in un programma contemporaneo che include prime assolute di Sciortino, Perocco e Solbiati. Tra i gruppi classici troviamo un quintetto formato da alcuni dei migliori archi italiani (Rizzi, Pieranunzi, Fiore, Braconi, Bronzi), il Quartetto di Cremona per il primo concerto dell’integrale di Beethoven, il Quartetto Prometeo per Umana Passione di Matteo D’Amico (ispirata alla Passione di Cristo secondo Gesù di Saramago) e i Quartetti Gringolts e Meta4 che eseguono insieme l’Ottetto di Mendelssohn.
Suona due volte il Trio Methamorphosi, sia da solo nei Trii di Schumann – che ha recentemente incisi per Decca – che con l’Orchestra Sinfonica Abruzzese diretta da Massimiliano Stefanelli nel Triplo Concerto di Beethoven e in un capolavoro “nascosto” del Novecento, il Concerto dell’Albatro di Ghedini. Musiche vocali e strumentali di Vivaldi con l’Accademia Ottoboni. Musica contemporanea invece nei concerti del trio di percussioni Ars Ludi e di Modern Musici Aquincum. Né manca il Concerto di Natale, con le Voci Bianche della “Barattelli”.
Ma veniamo all’"altra musica". Per il jazz il Quartetto di Fabrizio Bosso suona insieme all’Estro String Orchestra diretta da Paola Crisigiovanni. Il contrabbasso di Enzo Pietropaoli, il clarinetto di Gabriele Mirabassi e le percussioni di Michele Rabbia si uniscono a tre solisti vocali in Gratia, improvvisazioni e riletture contemporanee sulle antifone mariane. Un concerto “stravagante” tra classica e jazz è quello di Metafisica Ensemble diretto da Bebo Ferra. Bustric è il protagonista di un suo adattamento del Piccolo Principe di Saint-Exupéry. Ambrogio Sparagna con le sue zampogne e organetti fa ascoltare le Canzoncine spirituali di Sant’Alfonso Maria de’ Liguori, con la partecipazione straordinaria di Peppe Servillo. E come ultimo concerto, il 5 maggio, Woostock Revolution il più grande concerto della storia suonato e raccontato con, tra gli altri, Ernesto Assante, Gino Castaldo e Enzo Pietropaoli. Qui il programma completo.
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