La scomparsa di Roger Norrington

Il direttore d’orchestra britannico, pioniere delle esecuzioni storicamente informate, si è spento all’età di 91 anni

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Roger Norrington
Roger Norrington

Si è spento all’età di 91 anni Sir Roger Norrington, una leggenda vivente del podio e, con Nikolaus Harnoncourt, Christopher Hogwood e John Eliot Gardiner, uno dei pionieri delle esecuzioni musicali storicamente informate. Considerato uno dei più influenti interpreti di Beethoven e delle grandi sinfonie classiche e romantiche, Norrington ha rivoluzionato il modo in cui oggi ascoltiamo musica orchestrale, restituendole trasparenza, slancio e rigore filologico. 

Nato a Oxford il 16 marzo 1934, figlio di Arthur, editore e presidente del Trinity College di Oxford, Roger si era formato in prestigiose istituzioni dalla Dragon School al Clare College (Cambridge), perfezionandosi in seguito al Royal College of Music sotto la guida di Sir Adrian Boult. Negli anni Sessanta fu attivo come violinista e tenore, prima di fondare nel 1962 il Schütz Choir of London, specializzato nel repertorio barocco. Nei decenni seguenti fu direttore artistico di spicco prima alla Kent Opera fra il 1969 e il 1984, della Bournemouth Sinfonietta fra il 1985 e il 1989, dell’Orchestra of St. Luke’s fra il 1990 e il 1994, della Camerata Salzburg fra il 1997 e il 2006, della Radio-Sinfonieorchester Stuttgart des SWR fra il 1998 e il 2011 (mantenendo in seguito il titolo di direttore onorario) e dell’Orchestra da Camera di Zurigo fra il 2011 e il 2016. Con i London Classical Players, l’orchestra su strumenti d’epoca da lui fondata nel 1978 e diretta fino al 1997, fra il 1987 e il 1989 eseguì l’integrale delle sinfonie di Beethoven definita da molti una pietra miliare nell’interpretazione storicamente informata. In seguito, alla testa della Radio-Sinfonieorchester Stuttgart della SWR realizzò una seconda integrale delle sinfonie beethoveniane, questa volta su strumenti moderni, di cui fu molto apprezzata la chiarezza di suono e la sonorità senza vibrato. In occasione dell’esecuzione della Terza Sinfonia “Eroica” di Beethoven, lontana da una certa retorica ma ispirata alla ricerca della sua energia originaria, disse: “Quando lo facemmo per la prima volta, la gente era scandalizzata. Dicevano: non ci sembra eroico. Noi pensavamo che suonarlo fosse già eroico!” racchiudono la sua ossessione per autenticità, rigore filologico e insieme – paradossale ma vero – la liberazione dell’opera.

Sir Roger Norrington lascia oltre 100 registrazioni di riferimento e un segno interpretativo su ensemble barocchi e orchestre sinfoniche, improntato alla ricerca di un suono ancorato al tessuto storico-musicale originale ma lontano da un’idea restaurativa per ridare piuttosto un futuro musicale e una nuova vitalità a un repertorio molto spesso soffocato da abitudini esecutive lontanissime dallo spirito originario.

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