La scomparsa di Fausto Razzi
Il compositore è morto a Roma, sua città natale, all’età di 90 anni
È venuto a mancare sabato 19 novembre a Roma, città dov’era nato 90 anni fa, Fausto Razzi. Noto anzitutto come compositore, Razzi studiò presso il Conservatorio e l’Accademia di S. Cecilia con Goffredo Petrassi, filtrando dal suo maestro l’idea della composizione non solo come ricerca sul linguaggio, ma pure come questione etica; per questo, è stato sempre un autore meditato, dal catalogo centellinato, e dalle scelte di linguaggio sostanzialmente personali: pur conoscendo e apprezzando le neoavanguardie musicali del secondo dopoguerra, Razzi ha indagato, in tutti i lavori della maturità, strutture temporali apparentemente semplici – basate sul concetto di modulo – ma in realtà complesse nella pianificazione, nella relazione reciproca e nella modificazione o stratificazione dei livelli di scorrimento degli eventi sonori. L’altro aspetto della sua ricerca, un’idea di suono nitida, essenziale eppure incisiva, si può apprezzare sia in titoli dalla gestualità esecutiva multiforme quanto i materiali generati (Per piano 2), sia nell’utilizzo pionieristico della sintesi mediante computer (Progetto del 1971-73), e ancor più nelle composizioni vocali, massimamente nei lavori teatrali, in cui spiccano quelli su testo di Edoardo Sanguineti (Protocolli, Smorfie, Incastro, scritti tra il 1989 e il 2002). Questa parte del suo catalogo si congiunge con l’impegno nell’interpretazione della monodia accompagnata del primo Seicento, campo nel quale Razzi è stato un apripista: la valorizzazione della parola, la riscoperta funzionale di una vocalità non melodrammatica, la riproposta di autori tuttora poco battuti (ad es. Mazzocchi) hanno trovato uno snodo precocissimo nel 1976 con la fondazione dell’Ensemble Recitar Cantando, denominazione emblematica di un laboratorio rilevante nel percorso dell’interpretazione storicamente informata in Italia. Razzi, che ha insegnato nei Conservatori di Cagliari, L’Aquila e Pesaro, era stato festeggiato in primavera con una due-giorni presso il Conservatorio di S. Cecilia.
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