La scomparsa di Antonio Lysy
Addio al violoncellista
E morto il violoncellista Antonio Lysy, solista e cameristica di fama internazionale. Si è spento a Roma dopo una breve malattia, appena sessantunenne. La messa funebre si terrà al cimitero presso la tenuta di famiglia, La Foce presso Chianciamo, sabato 10 febbraio alle 12.
Nato nel 1963, Antonio Lysy era figlio d’arte, figlio del violinista Alberto Lysy, argentino, allievo prediletto, amico e collaboratore di Yehudi Menuhin con cui aveva cofondato l’Accademia Yehudi Menuhin. Ma non meno importante era il retaggio materno: Antonio Lysy era figlio di Benedetta Origo, a sua volta musicista (pianista allieva del prestigioso pianista e docente Rio Nardi) e scrittrice, figlia del marchese Antonio Origo e di Iris Origo nata Cutting, quest’ultima nota, oltre che per i suoi interessi artistici e letterari, come autrice di un libro fortunato, Guerra in Val d’Orcia, in cui rievocava l’aiuto prestato a profughi e perseguitati durante la guerra e l’occupazione nazista accogliendoli nella tenuta di famiglia, appunto la Foce. Proprio alla Foce e in altri luoghi suggestivi della Val d’Orcia e Val di Chiana, come la Fortezza di Castelluccio di Pienza, nel 1989 Antonio Lysy aveva fondato una bella e pregevole stagione cameristica, gli Incontri in Terra di Siena, tenendone la direzione artistica per vent’anni: una stagione che spaziava dal più classico repertorio pianistico e soprattutto cameristico, alla musica antica, al repertorio contemporaneo (riordiamo di aver ascoltato qui Vox Balenae di Crumb e un quintetto di Thomas Adès), sempre con interpreti di altissimo profilo grazie alle amicizie che Lysy si era costruito in una carriera lunga e variegata, che l’ha visto esibirsi con grandi orchestre e in importanti sale europee ma anche in Canada e Israele. La programmazione degli Incontri rifletteva il suo eclettismo d’interprete, la sua impronta musicale ariosa ed elegante, la vastità dei suoi interessi. Se si esamina la sua carriera internazionale, si nota come questi interessi, si allargassero da Bach alla musica francese del Grand Siècle, a diversi progetti concernenti la musica argentina, poi concretizzatosi nel concerto-spettacolo “The amo, Argentina”. Come docente, Lysy è stato insegnante all’università di Montréal, all’'Accademia Internazionale di Musica Menuhin dove egli stesso aveva mosso i primi passi, all’università di Los Angeles. Il GdM gli aveva dedicato nel 2011 una lunga intervista nel corso di un reportage di Mauro Mariani dedicato al mecenatismo vecchio e nuovo: in questo caso si illustrava come Lysy avesse magnificamente congiunto mecenatismo vecchio e nuovo, ricerca di sponsorizzazione secondo le tecniche più nuove di fundraising artistico e una “musica in villa”, in particolare nel famoso giardino della Foce, estendendo il retaggio di famiglia di una dimora nobiliare come luogo di una comunità.
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