La prima stagione di Dorny a Monaco
Presentata a Monaco di Baviera la nuova stagione dell’Opera di Stato Bavarese
“Ogni uomo un capolavoro. Nei suoi occhi, la sofferenza e il desiderio di essere amato. Nel suo cuore esperienze e ricordi, come nel vostro. E sulla sua testa la parte superiore del cranio, come una corona regale. Ogni uomo è un re”. Si apre con una citazione dello scrittore unghesere Dezső Kosztolányi la presentazione della nuova stagione dell’Opera di Stato Bavarese, la prima del neo-sovraintendente Serge Dorny, che sfida a guardare l’altro, ciò che è speciale al di là delle norme e vede la diversità come una forza della nostra società: “È ciò che è speciale, il bene supremo. Una società deve celebrare le sue differenze, altrimenti non esiste. Ogni persona è re/gina.”
Saranno undici le nuove produzioni in programma e due i nuovi festival che affiancheranno quello tradizionale di luglio, la passerella di tutte le novità viste durante la stagione. Inaugurazione in settembre con i dieci giorni del nuovo Septemberfest ossia il grande repertorio dell’Opera di Stato Bavarese con i beniamini dei melomani di Monaco, che si apre con un recital di Jonas Kaufmann, impegnato anche ne La forza del destino con Anja Harteros.
Il cartellone delle nuove produzioni si apre il 24 ottobre con Il naso di Dmitrij Šostakovič, una prima per Monaco, con la direzione del neodirettore musicale del teatro Vladimir Jurowski e la regia del russo Kirill Serebrennikov. Dopo il recente debutto nel Lear di Reimann, il 18 dicembre sulla scena del Nationaltheater tornano Christoph Marthaler e il suo team per l’operetta Giuditta di Franz Lehár affidata alla direzione di Gábor Káli. Un ritorno il 30 gennaio anche per il regista Barrie Kosky, di casa a Monaco di Baviera, per lo Janáčeks de La piccola volpe astuta che vedrà il debutto di Mirga Gražinytė-Tyla sul podio della Bayerische Staatsorchester. A seguire, il 28 febbraio Stefan Herheim firma la regia di Peter Grimes di Benjamin Britten che avrà la direzione d’orchestra di Edward Gardner. I giovani interpreti dell’Opernstudio saranno i protagonisti de L’infedeltà delusa di Joseph Haydn in programma il 19 marzo al Cuvilliés-Theater in un allestimento di Marie-Eve Signeyrolle con la direzione di Giedrė Šlekytė. Il 9 maggio sarà Daniele Rustioni, da questa stagione primo direttore ospite dell’Opera di Stato Bavarese, a salire sul podio per la monumentale opera di Berlioz Les Troyens nella nuova produzione in collaborazione con l’Opera Australia di Sidney firmata dal regista Christophe Honoré con le scene di Katrin Lea Tag e i costumi di Olivier Bériot. Le due ultime produzioni presentate nel quadro dei Münchner Festspiele saranno I diavoli di Loudun di Krzystof Penderecki in una produzione di Simon Stone con la direzione di Vladimir Jurowski il 27 giugno, e Capriccio di Richard Strauss con Diena Damrau e Michael Nagy protagonisti e la direzione di Lothar Koenigs nell’allestimento firmato da David Marton per l’Opéra national de Lyon.
Nell’altro neonato festival, Ja, Mai, la volontà di Dorny è aprire le porte alle forme dell’espressione musicale contemporanea e al loro confronto con quelle del passato. In programma la “trilogia di Schwetzingen” dell’austriaco Georg Friedrich Haas, tre opere commissionate dal Festival di Schwetzingen, presentata con diversi lavori di Claudio Monteverdi. Si apre il 21 maggio con Bluthaus in combinazione con Il lamento della ninfa e Il ballo delle ingrate in una produzione firmata da Claus Guth con la direzione di Titus Engel, realizzata con il Residenztheater di Monaco di Baviera con la collaborazione dell’Opéra national de Lyon e dell’Opera Nazionale di Bergen. Il 22 maggio va in scena Thomas in combinazione con Il combattimento di Tancredi e Clorinda in una nuova produzione di Romeo Castellucci con la direzione di Teodor Currentzis realizzata con Volkstheater e Kammerspiele di Monaco di Baviera con la collaborazione di Theater Basel, Teatro Nazionale Croato di Zagabria, Landestheater di Linz, Opéra di Rouen e Novaya Opera di Mosca. Chiude il ciclo il 23 maggio Koma con il Lamento di Arianna in una produzione firmata da Anna-Sophie Mahler con la direzione di Alexander Bloch realizzata in collaborazione con la Kammerorchester di Monaco di Baviera.
Congiuntamente alla ricca programmazione della stagione lirica, presentati anche il tradizionale ciclo degli Akademiekonzerte dell’Orchestra di Stato Bavarese e la ricca serie di appuntamenti con le serate di Lied con le presenze, fra gli altri, di Christian Gerhaher, Sonya Yoncheva, Ian Bostridge, Anja Harteros e Jonas Kaufmann.
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