La nuova stagione dell’Opéra
Nonostante l’eredità pesante lasciata da scioperi e pandemia, l’Opéra national de Paris pronta a ripartire nella prossima stagione con 30 titoli fra opera e danza
Promette di essere la prima vera stagione del direttore generale Alexander Neef quella annunciata per la prossima stagione all’Opéra di Parigi. E comincia su un paesaggio di macerie finanziarie causate dal lungo sciopero dei lavoratori del teatro nell’autunno del 2019 seguito dalla prolungata chiusura a causa della pandemia. Le perdite nel triennio 2020-2022 sono stimate in 175 milioni di euro, alle quali ha fatto fronte lo Stato con un contributo straordinario di 86 milioni di euro e lo stesso teatro con economie interne per 70 milioni di euro. Il rimanente buco di 20 milioni di euro, secondo il sovraintendente, verrà ripianato sull’arco dei prossimi tre anni tagliando sui costi di produzione, un maggior controllo delle spese e un aumento delle entrate, non potendo contare troppo su ulteriori contributi dello Stato, che nel decennio 2010-2020 si è ridotto del 13% assestandosi sui 95,3 milioni di euro totali, ossia il circa il 43% del bilancio del teatro (più basso del contributo agli altri teatri lirici francesi che è compreso fra il 60% e l’80%).
Nonostante il “contesto di incertezza”, come sottolineato da Neef, nella nuova stagione sono annunciate 30 produzioni fra opera e danza, di cui 14 saranno novità e 6 saranno le nuove produzioni liriche. Di queste, tre saranno affidate a registe, tutte al debutto nel massimo teatro lirico francese: Lydia Steier la Salome di Richard Strauss con la direzione di Simone Young (prima: 12 ottobre), Deborah Warner allestirà Peter Grimes di Benjamin Britten con la direzione di Joanna Mallwitz (prima: 23 gennaio) e Valentina Carrasco Nixon in China di John Adams con la direzione del direttore musicale della “maison” Gustavo Dudamel (prima: 22 marzo). La folta presenza femminile del cartellone comprende anche Speranza Cappucci, che sarà sul podio per I Capuleti e i Montecchi di Bellini nella ripresa dell’allestimento di Robert Carsen (dal 21 settembre). Riequilibrare le presenze femminili è infatti uno degli obiettivi di Alexander Neef, ma “resta ancora molto da fare” riconosce. Le altre novità del cartellone saranno l’Hamlet di Ambroise Thomas con la regia di Krzysztof Warlikowski e Ludovic Tézier protagonista (prima: 8 marzo), Ariodante di Händel con la regia di Robert Carsen e Emily d’Argento protagonista coprodotto con il Metropolitan di New York (prima: 17 aprile), e Roméo et Juliette di Charles Gounod in un allestimento di Thomas Jolly con Benjamin Bernheim (prima: 14 giugno). Agli allievi dell’Académie de l’Opéra de Paris verrà affidato il nuovo allestimento de La scala di seta di Rossini con la regia di Pascal Neyron e la direzione di Jean-François Verdier in cartellone nella piccola sala dell’Athénée (prima: 29 aprile).
Fra le riprese, Tosca con la direzione di Gustavo Dudamel e la regia di Pierre Audi che aprirà la nuova stagione il 3 settembre, Carmen secondo Calixto Bieito con Gaëlle Arquez protagonista (dal 15 novembre), La forza del destino con la direzione di Jader Bignamini e l’allestimento di Jean Claude Auvrai e la probabile presenza di Anna Netrebko nel cast (dal 12 dicembre), Tristan und Isolde con la regia di Peter Sellars, i video di Bill Viola e la direzione di Dudamel (dal 17 gennaio) e La bohème sulla luna di Claus Guth con la direzione di Michele Mariotti (dal 2 maggio).
Nel cartellone del balletto, accanto a nuove coreografie di Alan Lucien Øyen e Bobbi Jene Smith e a The Dante Project di Wayne McGregor ripreso dal Covent Garden con la musica di Thomas Adès, che sarà sul podio in alternanza con Gustavo Dudamel, sono annunciate le riprese di Mayerling di Kenneth MacMillan, Kontakthof di Pina Bausch, Who cares? di George Balanchine. Inoltre, serate d’onore dedicate a Patrick Dupond, scomparso nel 2021, Claude Bessy per i 90 anni e a Rudolf Noureev a 30 anni dalla morte.
Nella prossima stagione sono previste anche le tournée dell’Orchestra dell’Opéra diretta da Dudamel a Barcellone, Ginevra, Vienne e al Barbican Centre di Londra per la prima volta, e del Balletto de l’Opéra all’Hollywood Bowl su invito della Los Angeles Philharmonic, compagine di cui Dudamel è direttore musicale.
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