La nuova stagione dell’Oper Frankfurt

Inaugurazione in settembre con Ligeti e chiusura di stagione con Inferno di Lucia Ronchetti recuperato dopo la cancellazione causa coronavirus

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“La salute è la nostra più grande risorsa, è quindi comprensibile che si levino voci che chiedono il differimento di tutte le spese legate ai teatri di fronte alla pandemia. Ma mi infastidisce il fatto che, ancora una volta, le questioni sociali vadano a scapito dalla cultura. La cultura sta dando un contributo importante in questi tempi di crisi. Come si potrebbe spiegare altrimenti che l’offerta digitale delle istituzioni culturali di tutto il mondo stia attirando così tanto interesse tra i nostri spettatori e, anzi, è addirittura invocata.” Con una certa verve polemica, si esprime il sovrintendente Bernd Loebe in occasione della presentazione della nuova stagione dell’Oper Frankfurt. Le ingenti perdite dovute alla sospensione anzitempo della stagione attuale l’Oper Frankfurt conferma la propria linea artistica con 11 nuove produzioni e 15 riprese per un totale di 189 serate d’opera nella nuova stagione, anche se si nota un ricorso maggiore alle forze interne del teatro nei cast vocali.

Apre la stagione delle nuove produzioni il 13 settembre Le Grand Macabre di György Ligeti in un nuovo allestimento firmato da Vasily Barkhatov e con la direzione di Sebastian Weigle. Segue il 18 ottobre l’operetta Les brigando di Jacques Offenbach con un cast di giovani voci dell’Opera Studio, la direzione musicale di Karsten Januschke e la regia di Katharina Thoma. La prima produzione al Bockenheimer Depot sarà il 6 novembre Don Pasquale di Gaetano Donizetti in un nuovo allestimento di Caterina Panti Liberovici con protagonista Donato Di Stefano e la direzione di Simone Di Felice in alternanza con James Hendry. Il 22 novembre sulla scena maggiore va in scena Der Traumgörge con la direzione di Markus Poschner e la regia di Tilmann Köhler e il 17 gennaio Olesya Golovneva e Andrea Caré debuttano in Fedora di Umberto Giordano con la direzione di Carlo Montanaro e la regia di Christoph Loy. A seguire Aida di Verdi in una produzione di Lydia Steier per il Teatro di Heidelberg con protagonisti Guanqun Yu, Stefano Colla, Claudia Mahnfke e Kihwan Sim diretti da Jader Bignamini. Ancora al Bockenheimer Depot il 13 marzo va in scena il dittico The Burning Fiery Fornace e The Prodigal Son di Benjamin Britten in una nuova produzione di Manuel Schmitt e la direzione musicale di Mario Antonio Marra. Il 21 marzo torna il barocco con l’Orlando di Händel con Zanda Švēde potagonista in una produzione firmata da Ted Huffman e la direzione di Simone De Felice. Il 9 maggio Keith Warner firma la regia di Boris Godunov con Ain Anger protagonista e la direzione di Sebastian Weigle. L’ultima nuova produzione della stagione il 20 giugno sarà Les dialogues des Carmélites con la regia di Claus Guth e la direzione musicale di Giedrė Šlekytė, che guida un cast con Maria Bengtsson, Elena Zilio, Ambur Braid e Claudia Mahnke. Infine, il 27 giugno al Bockenheimer Depot va in scena l’attesa prima assoluta di Inferno di Lucia Ronchetti, cancellata in questa stagione a causa della pandemia da Covid-19; la produzione sarà firmata da Kay Voges e Marcus Lobbes mentre la direzione musicale del composito ensemble è affidata a Tito Ceccherini.

La tradizionale rassegna di serate di Lied vedrà nella prossima stagione i recital di Jack Swanson (6 ottobre), John Osborn (17 novembre), Tamara Wilson (15 dicembre), Konstantin Krimmel (9 febbraio), Maria Agresta (16 marzo), Marlis Petersen (24 maggio), Johannes Martin Kränzle (15 giugno) e Quinn Kelsey (12 luglio).

 

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