La nuova stagione della Barattelli
Il ricco programma della società aquilana dei concerti. E anche i Solisti Aquilani hanno presentato la loro stagione.
La Società Aquilana dei Concerti “B. Barattelli”, fondata da Nino Carloni e ora presieduta da Giorgio Battistelli con Fabrizio Pezzopane come direttore artistico, ha presentato la sua settantaseiesima stagione, che come ogni anno offre interpreti di alto livello e programmi spesso originali e sempre interessanti..
Si inizia il 3 ottobre (tutti concerti, con un paio di eccezioni, si svolgono all’Auditorium del Parco di Renzo Piano, con due repliche nello stesso giorno, alle 16.30 e alle 19) con Francesco Piemontesi: il pianista svizzero, che ha ormai compiuto il difficile passo da giovane promessa a matura realtà, accosta il romantico Schubert al contemporaneo Lachenmann. Sei giorni dopo arriva Mario Brunello, che ai compositori barocchi - alcuni illustri e altri semisconosciuti - accosta il contemporaneo Weinberg. Proseguendo con i solisti di rango, ecco Giuseppe Andaloro insieme all’Orchestra della Radiotelevisione di Kiev; l’orchestra è ucraina ma il programma è interamente americano, con musiche di Gershwin, Gould e Bernstein. Anna Tifu e l’Orchestra di Padova e del Veneto diretta da Marco Angius puntano decisamente al contemporaneo con il brano di Zambon vincitore del Concorso di Composizione Francesco Agnello 2021 e con la celeberrima versione di Max Richter delle Stagioni vivaldiane.
Ancora solisti, come Paul Lewis, pianista ormai lanciatissimo. E ome due violinisti di lusso quali Carolyn Widmann (tra Bach e Franck inserisce un Widmann, che oltre ad essere suo fratello è uno dei compositori contemporanei più apprezzati ed eseguiti) e Ilya Gringolts (Dvorak, Beethoven ma anche il contemporaneo Brice Pauset, poco noto in Italia ma molto all’estero, particolarmente in Francia e Germania).
Passando ai gruppi cameristici, il Trio di Parma e il Quartetto di Cremona proseguono i loro cicli dedicati rispettivamente ai “trii slavi” e ai quartetti di Beethoven. Ci sono anche i rari trii beethoveniani per archi, affidati al Trio Boccherini. Un duo difficilmente catalogabile è quello formato da Simone Rubino (percussioni) e Enrico Dindo (violoncello), che spazia da Bach a Piazzolla. Un accostamento tra questi strumenti non è poi così stravagante, se qualche giorno dopo il violoncello di Jorge Andrés Bosso si unisce ai Percussionisti della Scala, e anche al clarinettista scaligero Fabrizio Meloni: anche loro partono da Bach per arrivare ai nostri anni. Ancora percussioni con Michele Rabbia, insieme ai flauti di Gianni Trovalusci, al contrabbasso di Daniele Roccato e ai live electronics di Luigi Ceccarelli in un concerto dal titolo un po’ esoterico, Dialoghi sopra l’incantesimo del suono.
La musica moderna e contemporanea è ben rappresentata. Non solo i compositori già citati, ma anche un intero concerto dedicato ad Astor Piazzolla e un altro a Michael Nyman, di cui sarà eseguita l’opera in un atto The man who mistook his wife for a hat, diretta da Fabio Maestri. Il soprano Laura Catrani in un concerto dal titolo Vox in bestiaeseguirà musiche di De Rossi Re, Franceschini e Solbiati. A far da contrappeso alla contemporanea, ecco la musica barocca. Soprattutto Bach: Musica Antiqua Latina con un concerto dall’enigmatico titolo The dark side of the Goldberg Variations, l’Ensemble Cordia con quattro dei sei Brandeburghesi, mentre Raffaele Pe e La lira d’Orfeo accostano Telemann a Bach.
Per la giornata della memoria, il 27 gennaio, la Ziganoff band contamina musica klezmer e jazz nel concerto. Ma non è finita. Qui il programma completo.
È stato presentato anche il programma dei Solisti Aquilani, che, oltre alle tournée, eseguiranno dodici concerti all’Aquila. Certamente non mancano Vivaldi, Bach e Mozart, che da sempre fanno parte del repertorio del gruppo, a cui si aggiungono anche autori ottocenteschi (Schumann, Saint-Saëns, Dvorak) e contemporanei (Capogrosso, Antonioni, Fedele, Coclite). Tra i solisti spiccano Angela Hewitt, Maurizio Baglini, Andrea Bacchetti, Dimitri Ashkenazy.
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