La musica della tradizione popolare veneta al Conservatorio
A Castelfranco Veneto il Conservatorio “Agostino Steffani” lancia un nuovo corso e organizza il convegno “Che fine farà la donna lombarda?” Il 18 aprile al Teatro Accademico della cittadina veneta
Al Conservatorio “Agostino Steffani” di Castelfranco Veneto dal prossimo anno accademico nascerà il primo corso di studi in musica tradizionale con indirizzo tradizione popolare veneta. Il nuovo corso sarà triennale e comprenderà discipline attinenti all’etnomusicologia oltre allo studio di uno o più strumenti con un approccio sulle prassi esecutive. Nel corso si analizzeranno la pratica vocale e corale, gli strumenti della tradizione veneta in particolare e l’aspetto coreutico legato ai balli popolari. Spazio sarà anche dato alla letteratura vernacolare. “La volontà è quella di formare una figura di musicista-ricercatore nell’ambito della tradizione popolare veneta per lo studio dei repertori. – spiega Paolo Troncon, direttore del Conservatorio “Agostino Steffani” – L’obiettivo è creare un centro di raccolta studi riunendo le figure che da decenni si occupano di questa materia e formare attraverso un corso di primo livello, parificato ad una laurea, per creare nuovi professionisti in questo ambito”.
Per lanciare l’iniziativa, al Teatro Accademico di Castelfranco Veneto martedì 18 aprile è in programma un convegno interamente dedicato alla musica tradizionale veneta dal titolo “Che fine farà la donna lombarda?” organizzato dal Conservatorio “Agostino Steffani”. “Il convegno di studi ha la funzione di preparare l’apertura del nuovo corso di studi in Conservatorio, riunendo le voci più rilevanti che negli ultimi 40 anni si sono occupate del repertorio dal Delta del Po alle Dolomiti – spiega ancora Paolo Troncon – Tutti studiosi ma anche musicisti che spiegheranno come, in questo settore, la ricerca è la premessa necessaria per l'esecuzione.”
Al convegno sono previsti interventi di Roberto Tombesi, che porterà l’esperienza quarantennale del gruppo Calicanto tra ricerca, rivitalizzazione, divulgazione e innovazione della musica di tradizione veneta e nord adriatica; Roberto Pinna, che presenterà i risultati di una ricerca iniziata negli anni Ottanta tra Polesine, Bellunese, Istria su musiche coreutiche e da ballo ma anche la ricerca sulle canzoni veneziane da battello del Settecento. Inoltre, Modesto Brian e Domenico Zamboni racconteranno le ricerche della banda Brian sull’uso del violino popolare veneto e le novene di Natale legate alla tradizione della Ciarastea. Luciano Zanonato illustrerà i canti vicentini di filanda, mentre Andrea Da Cortà con “musiche in salita” racconterà anni di ricerche ed esecuzioni del repertorio cadorino e dolomitico bellunese. Ancora, Gabriele Vardanega, studioso dei canti del Monte Grappa, ripercorrerà la storia millenaria della musica popolare in regione, Attilio Baccarin parlerà di “ballo popolare nel Veneto fra storia, documentazione e attualità”, Gualtiero Bertelli riporterà la propria esperienza di ricercatore e polistrumentista nell'ambito della musica tradizionale veneziana e, infine, l’etnomusicologa Paola Barzan dell'Università di Padova terrà un intervento sul canto liturgico di tradizione orale.
Il convegno è a ingresso libero. Maggiori informazioni qui
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