La luna sopra lo Sferisterio

La Sessantesima  edizione del Macerata Opera Festival con Puccini e Bellini

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Valerio Galli
Valerio Galli

Due gli anniversari che si celebreranno quest’anno allo Sferisterio di Macerata: il centenario di Giacomo Puccini , occasione per la quale sono state scelte Turandot e La bohème, e il traguardo dei  sessant’anni del festival. Per questo secondo evento l’opera chiamata a commemorare è Norma, titolo  che si sarebbe voluto mettere in  scena per la prima stagione lirica allo Sferisterio, quando il progetto non si realizzò a causa della guerra, e che oggi vuole rappresentare un  buon auspicio per il futuro del teatro.

Tema comune che attraversa le ambientazioni ed i libretti delle tre opere è la luna, che darà  anche il titolo al concerto di gala che completa il weekend del debutto delle due nuove produzioni, Turandot e Norma, il 21 luglio. Quella sera è prevista infatti la luna piena, immagine ancora più  suggestiva quando accompagnata dalla musica dal vivo nel grande teatro all’aperto di Macerata. Sul podio Michelangelo Mazza, con alcuni degli interpreti vocali impegnati nelle produzioni e la partecipazione del violinista Giovanni Andrea Zanon.

Alle sessanta edizioni del Macerata Opera Festival, al legame con la città, alle altre attività di spettacolo che prima della moderna manifestazione hanno interessato lo Sferisterio (che da alcuni mesi è divenuto monumento nazionale)  sarà dedicato un nuovo libro a cura di Paolo Gavazzeni, direttore artistico del Festival,  e Floriana Tessitore edito da Quodlibet, in uscita a luglio e intitolato Ad ornamento della città, a diletto pubblico. Sessanta edizioni del Macerata Opera Festival.

Il  festival torna all’apprezzata formula dei tre titoli operistici per ogni weekend, proponendo  una programmazione compatta in quattro settimane, che consente di assistere a tutte e tre le opere in ciascun weekend dal 19 luglio all’11 agosto.

Turandot (19 e 28 luglio, 3 e 10 agosto)  sarà eseguita incompiuta, così come lasciata dal compositore (cioè sino alla morte di Liù, come sancito al Teatro alla Scala dal direttore d’orchestra Arturo Toscanini in occasione della prima postuma). Allo Sferisterio, la  crudele storia d’amore e morte, ambientata “a Pechino al tempo delle favole”, sarà affidata al regista spagnolo Paco Azorín, che firma la nuova produzione dopo il successo di Otello del 2016, e alla bacchetta di Francesco Ivan Ciampa già ascoltato nel Macbeth del 2019. Interpreti principali Olga Maslova (Turandot), Angelo Villari (Calaf), Ruth Iniesta (Liù), Antonio Di Matteo (Timur), Lodovico Filippo Ravizza (Ping), Paolo Antognetti (Pang) e Francesco Pittari (Pong). È un nuovo allestimento dell’Associazione Arena Sferisterio in coproduzione con l’Opéra Grand Avignon.

Norma (20 e 26 luglio, 4 e 9 agosto)  festeggia il traguardo delle 60 edizioni di festival operistico allo Sferisterio, celebrando la città e coloro che  vollero trasformare lo stadio della palla al bracciale in teatro. Il nuovo allestimento sarà firmato dalla regista e documentarista milanese Maria Mauti, alla sua prima esperienza con il teatro d’opera; sul podio un veterano del belcanto come Fabrizio Maria Carminati, direttore artistico del Teatro Bellini di Catania. Protagonista Marta Torbidoni (Norma), giovane soprano marchigiano che si sta imponendo sui palcoscenici di tutto il mondo, affiancata da un’altra voce molto apprezzata come quella del soprano Roberta Mantegna (Adalgisa), mentre i principali ruoli maschili saranno sostenuti da Antonio Poli (Pollione) e Riccardo Fassi (Oroveso).

Con il terzo titolo, quello scelto tra i successi dei festival precedenti, si torna all’omaggio a Puccini: La bohème (27 luglio, 2, 7 e 11 agosto) nella produzione del regista Leo Muscato, vincitrice del XXXII Premio Abbiati 2012 dell’Associazione Nazionale Critici Musicali. Sul podio un apprezzato interprete di Puccini come Valerio Galli e un cast di rilievo con Mariangela Sicilia (Mimì), Yusif Eyvazov (Rodolfo), Valerio Borgioni (Rodolfo nella recita del 2 agosto), Mario Cassi (Marcello) e Daniela Cappiello (Musetta). Un’opera che Muscato ha ambientato nella Parigi tra gli anni Sessanta e Settanta del Novecento, caratterizzata da un fermento altrettanto intenso rispetto a quello evocato dal compositore.

I cast sono composti da giovani  emergenti e da artisti affermati in prevalenza nostrani, come si può notare: «Sarà un festival molto italiano – dice infatti Gavazzeni-  nel quale ho voluto privilegiare, quando ho potuto, artisti italiani, nella convinzione che un festival, per acquisire internazionalità, deve innanzitutto mostrare la propria identità artistica, che è importante costruire con le forze che ci sono sul territorio». Territorio che ha fatto da motore della manifestazione,  fin dalle prime edizioni, anche e soprattutto attraverso il lavoro delle maestranze, e grazie alle commissioni fatte a piccole e medie imprese della città, della provincia e della regione. Il MOF, il cui bilancio è composto per il 60% da contributi pubblici e per la rimanente parte da quelli privati, rappresenta  un fondamentale traino dal punto di vista turistico ed economico per la città, e ciò è alla base del disegno di legge che assegna all’Associazione Arena Sferisterio un contributo aggiuntivo annuo di 400mila euro per l’attività artistica – in analogia con simili manifestazioni italiane – il cui iter di approvazione è in fase avanzata.

Il cartellone è completato con uno spettacolo di danza intitolato Notte Morricone (1° agosto) in collaborazione con la Fondazione Nazionale della Danza / Aterballetto, ideata e firmata dal premiato coreografo spagnolo Marcos Morau con le musiche del più celebre autore italiano di colonne sonore; e con i Carmina burana di Carl Orff (8 agosto) diretti da Andrea Battistoni e con Giuliana Gianfaldoni (soprano), Dave Monaco (tenore) e Mario Cassi (baritono).

 

Com’è tradizione l’Orchestra impegnata nelle opere sarà la FORM – Orchestra Filarmonica Marchigiana con il Coro lirico marchigiano “Vincenzo Bellini” guidato da Martino Faggiani, insieme ai Pueri Pueri Cantores “D. Zamberletti” (Maestro del coro Gian Luca Paolucci) e la Banda Salvadei, organici marchigiani che saranno protagonisti anche dei concerti in programma, per un coinvolgimento sempre maggiore delle realtà artistiche regionali.

 

 

 

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