La Filarmonica della Scala riparte da Beethoven
Milano: inaugurazione il 4 novembre con Chailly sul podio
All'apertura della stagione della Filarmonica della Scala, il 4 novembre, Riccardo Chailly si addentrerà in un impegnativo percorso beethoveniano, con la Seconda e la Terza sinfonia, sempre mantenendo come punto di riferimento il metronomo originario del compositore (come già fece a Lipsia), poi l'11 maggio con la Sesta e il Concerto per violino con Leonidas Kavakos. In prospettiva naturalmente per un'integrale sinfonica.
Nel cartellone 2019-20 dell'orchestra sono previsti due nuovi direttori ospiti. Constantinos Carydis il 13 gennaio per i Rückert-Lieder di Mahler cantati da Magdalena Kožená, la Nona di Šostakovič e il raro Tafì di Dimitri Mitropuolos. Un omaggio al grande direttore, morto alla Scala nel 1960 mentre dirigeva la Terza di Malher, e formidabile agitatore culturale. Leggendario il suo Wozzeck al Piermarini, quando lo interruppe a causa del vociare del pubblico e si prese la briga di spiegare l'importanza di Alban Berg. New entry anche Pablo Heras-Casado (16 marzo) proprio per il Concerto per violino di Berg (solista Renaud Capuçon), insieme con la Passacaglia di Webern e l’Uccello di fuoco di Stravinskji.
Mentre a febbraio torna sul podio milanese Ottavio Dantone per la sinfonia London di Haydn e la Tragica di Schubert. Sempre a febbraio Fabio Luisi per il Quarto concerto per pianoforte di Beethoven con Beatrice Rana e la Seconda di Bruckner. Altri nomi ormai abituali per la Filarmonica: Marc Albrecht a marzo per una serata straussiana (l'intermezzo Träumerei am Kamin e la Sinfonia domestica), Valery Gergiev a maggio (suite dalla Cenerentola di Prokf'ev e la Quinta di Šostakovič). In ottobre 2020 la Nona di Mahler diretta da Myung-Whun Chung, che quest'anno ha festeggiato i trent'anni di collaborazione con la Filarmonica. Non poteva naturalmente mancare un organico ospite, quest'anno è la volta del Collegium Vocale Gent diretto da Philippe Herreweghe, impegnato in aprile nella Passione secondo Matteo di Bach.
Programmi a parte, la Filarmonica della Scala pare godere ottima salute, perché la scorsa stagione gli incassi sono saliti del 5,79%, gli abbonati hanno superato quota milletrecento e, particolare non da poco, sono costantemente presenti in sala quasi al 100%.
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