La Butterfly che divide
Polemiche allo Staatstheater di Braunschweig per un manifesto che rievoca un passato doloroso per molti asiatici
Polemiche a Braunschweig per l’immagine scelta per la Madama Butterfly che lo Staatstheater allestirà all’aperto nella Burgplatz dal prossimo 26 giugno al 15 luglio. Lo sfondo del manifesto, ripreso anche come elemento nella scenografia dello spettacolo, ricorda molto da vicino il motivo della bandiera di guerra dell’Impero giapponese dal 1868 al 1945. Una scelta che è stata molto criticata da numerosi membri dell’orchestra del teatro e da collaboratori originari di Corea e Cina, due paesi vittime dell’aggressione bellica giapponese nella seconda guerra mondiale, che si sono sentiti feriti da tale scelta. Qualcuno arriva a paragonare questo simbolo alla bandiera nazista: “In Giappone questo simbolo ha lo stesso significato della croce uncinata in Germania!”. In prima linea nella protesta, Sara Kim, viola principale dell’Orchestra del Gewandhaus di Lipsia, che nella pagina Facebook del teatro ha commentato: “Da antica collaboratrice del teatro, trovo assolutamente inaccettabile, imbarazzante e vergognoso aver dato via libera a una scenografia e a un manifesto come questi. Proprio mentre lo Staatstheater di Braunschweig si dichiara contro l’antisemitismo, bisogna riflettere su cosa significa per alcuni popoli: guerra, trauma, perdita del proprio paese.”
Nessuna reazione ufficiale da parte del teatro, che promette comunque di prendere presto posizione sulla controversia. Da parte sua, il team produttivo – la regista Andrea Schwalbach, lo scenografo Stephan von Wedel e il costumista Pascal Seibicke – dichiarano di non aver avuto l’intenzione di esaltare quel simbolo e ciò che rappresenta e anticipano che proprio quella bandiera verrà distrutta nel corso dello spettacolo. Se basterà a sedare le polemiche, lo si vedrà nei prossimi giorni.
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