La Biennale d'ottobre

Venezia: al via il 2 ottobre

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Presentato il 59° Festival Internazionale di Musica Contemporanea della Biennale di Venezia (2-11 ottobre), la quarta ed ultima curata dal compositore Ivan Fedele. Focus il tema della 'memoria, strumento percettivo-cognitivo esiziale dell'esperienza ermeneutica ma anche memoria appunto del passato, linfa vitale del presente come fonte d'ispirazione. Concetti ben spiegati dal presidente Paolo Baratta: «Memoria come dilatazione dello spazio di riferimento dell'artista, elemento costituente l'esperienza dell'ascolto, elemento necessario al dialogo sulla musica». Gli fa eco Ivan Fedele: «La musica richiede un tempo di ascolto: quello della durata della composizione. È un tempo predeterminato, quindi, a differenza di altre forme artistiche. Quelle legate alla visone, per esempio, danno libertà a chi le guardi di staccare lo sguardo. Allora solo grazie alla memoria durante l'ascolto si può riconoscere la stratificazione culturale». Diverse saranno le accezioni della memoria. Memoria delle radici nel recital di Giuseppe Albanese che ripercorre la storia della letteratura pianistica ungherese da Liszt a Ligeti. Memoria comparativa nel programma di David Greilsammer (nella foto) tra il clavicembalo di Scarlatti ed il piano di John Cage. Memoria come ricerca di tracce eterogenee al confronto nel cross-over dell'European Contemporary Orchestra. Memoria della mappa genetica nel DNA in perenne rinnovamento (Chemical free di Nicola Sani). Memoria come facoltà cognitiva per cogliere l'architettura della forma musicale per comparazione nei capolavori di tutti i tempi proposti da Musik Fabrik (Kõln), Studio for New Music (Mosca), Ensemble Leonis, Josef Suk Trio, Quintetto Slowind. Memoria come riflessione sulla storia dell'uomo, della sua evoluzione e della sua rappresentazione del mondo, oggetto di Machinations di Georges Aperghis insignito del Leone d'Oro 2015. Il Biennale College ha un programma ambizioso: la preparazione dell'impervio Souvenir à la memoire di Giuseppe Sinopoli che dialoga con l'Idillio di Sigfrido di Richard Wagner e la Sinfonia op. 21 di Anton Webern in un omaggio al direttore veneziano scomparso nel 2001.

f.s.

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