Kosky presenta la nuova stagione della Komische Oper
Molte operette, un festival dedicato a Kurt Weill e Novecento storico nella nuova stagione del teatro lirico berlinese
«In questi tempi incerti e straordinari sembra strano annunciare la nostra stagione 2020/21. Con così tanti colleghi che cancellano il resto delle stagioni e festival estivi e fronteggiano un futuro finanziariamente devastante, abbiamo pensato per un momento di posticipare la presentazione della nuova stagione. Però abbiamo deciso che fosse importante non solo per le circa 450 persone che lavorano giorno e notte alla Komische Oper di Berlino ma anche al nostro fedele pubblico. Al momento, ampliare i confini del teatro musicale non è una priorità per il mondo né dovrebbe esserlo, ma ci sarà una fine a tutto questo e nella varietà ed esuberanza delle nostre prime e riprese, speriamo di contribuire a dare una prospettiva agli artisti e al pubblico».
Barrie Kosky, un australiano a Berlino
Così parlò il sovrintendente Barrie Kosky in occasione della presentazione della nuova stagione della sua Komische Oper tenuta in una sala vuota usando i canali social del teatro. Una stagione con 9 nuove produzioni, fra le quali una prima mondiale, due produzioni in forma di concerto, 12 riprese e 3 festival e una stagione sinfonica con 7 concerti oltre a numerosi concerti da camera.
Un posto speciale nella nuova stagione della Komische Oper occupa Kurt Weill cui verrà dedicato un vero e proprio festival fra il 10 e 21 febbraio con contributi del Berliner Ensemble, che allestirà una nuova produzione de Die Dreigroschenoper di Bertolt Brecht diretta da Kosky, e dei Berliner Philharmoniker impegnati nel concerto “I dorati anni Venti” diretto da Kirill Petrenko con la partecipazione di Dagmar Manzel e Donald Runnicles fra gli altri.
Dal canto suo, la Komische Oper partecipa con ben tre nuove produzioni: Aufstieg und Fall der Stadt Mahagonny con la direzione di Ainārs Rubiķis e la regia di Barrie Kosky (5 dicembre), le musiche di scena per il dramma di Gerg Kaiser Der Silbersee con la direzione di HK Gruber (10 febbraio) e l’opera per bambini Tom Sawyer con la direzione di Kai Tietje e la regia di Tobias Ribitzki (1 novembre).
La stagione delle nuove produzioni si apre con Kat‘a Kabanová di Leoš Janáček con Maria Bengtsson protagonista, la direzione di Giedrė Šlekytė e la regia di Jetske Mijnssen (26 settembre). Dagmar Manzel sarà la protagonista del Pierrot Lunaire allestito da Barrie Kosky con la direzione di Christoph Breidler (30 settembre). Si arricchisce di un nuovo capitolo il ciclo dedicato alle operette di Paul Abraham con Die Blume von Hawaii che sarà diretto da Koen Schoots e allestito da Katrin Kath (20 dicembre). Il nuovo anno si apre con un altro classico dell‘operetta, il Zigeunerbaron con la direzione di Stefan Soltesz e la regia di Tobias Kratzer (30 gennaio). In arrivo anche un altro classico dell’operetta ma una rielaborazione jazz di Stefan Huber und Kai Tietje per il Casinotheater di Winterthur: Die Rache der Fledermaus con il popolare gruppo di cabarettisti Geschwister Pfister fra gli interpreti (13 marzo).
Dall’Opéra de Dijon arriva Les Boréades di Jean-Philippe Rameau nell’allestimento di Barrie Kosky (27 marzo). A Berlino sul podio salirà Konrad Junghänel per dirigere un cast con Anne-Catherine Gillet, Emmanuelle de Negri e Mathias Vidal fra gli altri. A seguire Leigh Melrose sarà protagonista dell’Œdipe di George Enescu con la direzione musicale di Ainārs Rubiķis e la regia di Evgeny Titov (14 maggio). Ancora operetta per la chiusura di stagione con l’Orphée aux Enfers di Jacques Offenbach nell’allestimento di Barrie Kosky per il Festival di Salisburgo con protagonisti Tansel Akzeybek e Sydney Mancasola e ancora Max Hopp a vestire i panni di John Styx (5 giugno).
Nel cartellone della nuova stagione continuano alcuni dei grandi successi della gestione Kosky come Die Zauberflöte, La traviata, Il violinista sul tetto, My Fair Lady, Die Perlen der Cleopatra e Eine Frau, die weiß, was sie will! e sono in programma alcune riprese come L’amore delle tre arance di Prokof’ev, Rusalka e Les Contes d’Hoffmann oltre al Barbiere di Siviglia co n la regia di Kirill Serebrennikov.
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