James Levine accusato di molestie sessuali
Tre musicisti lo accusano di molestie e la Metropolitan Opera di New York cancella tutte le date con il direttore, dopo oltre 40 anni di collaborazione
Non accenna ad arrestarsi lo tsunami provocato dal caso Weinstein e, dopo Hollywood, ora investe anche il mondo della musica. Ultima vittima il settantaquattrenne direttore d’orchestra James Levine, per quarant’anni direttore musicale della Metropolitan Opera di New York, incarico lasciato nel 2016 per problemi di salute. In un lungo articolo pubblicato ieri, il New York Times accusa di possibili molestie sessuali di Levine nei confronti di tre uomini, i primi due avvenuti verso la fine degli anni ’60 e il terzo nel 1986. All’epoca dei fatti tutti e tre gli accusatori, tutti giovani musicisti, erano minorenni.
James Levine non è nuovo a questo tipo di accuse: già nel 1979 l’allora direttore esecutivo del Met, Anthony Bliss, reagì a accuse anonime a Levine con una lettera nella quale difendeva il proprio direttore musicale parlando di “scurrilous rumors” liquidati come falsi. Ma voci circolarono anche in occasione della candidatura di Levine al posto di direttore musicale di Münchner Philharmoniker nel 1998 (che Levine respinse sostenendo di non essere mai riuscito a spiattellare in pubblico faccende private). Nel 1987 lo stesso Levine tornò sull’argomento in una intervista a The Times nella quale nuovamente il direttore d’orchestra sosteneva di non sapere da dove venissero le voci su suoi presunti abusi sessuali e a quale scopo servissero.
Questa volta, invece, il direttore generale della Metropolitan Opera, Peter Gelb, sembra prendere molto sul serio le accuse e ha deciso l’immediata sospensione di ogni collaborazione con James Levine, che aveva ripreso la collaborazione con il teatro dopo la malattia, cancellando tutti gli impegni previsti, fra cui un’attesa Tosca in programma per la fine dell’anno (e il nome del direttore è già scomparso dal sito web del teatro). E ha annunciato di aver dato l’incarico a un investigatore privato di indagare sui comportamenti di Levine. «In attesa di conoscere i risultati dell’investigazione, per accertare se i fatti riportati dai giornali siano fondati, il Met ha deciso di agire immediatamente» ha dichiarato Gelb, che ha anche sottolineato che di avere il sostegno del consiglio di amministrazione del treatro, aggiungendo: «Questa è una tragedia per la vita di chiunque sia stato toccato da queste vicende».
Oltre al Met, anche i responsabili del Festival di Ravinia, dov’è programmata una residenza annuale del direttore nella prossima estate, hanno dichiarato la volontà di voler intraprendere azioni appropriate soltanto quando le indagini in corso accerteranno la fondatezza delle accuse.
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