Il viaggio del Teatro delle Muse

Ancona: il tema della stagione è il viaggio nelle città della musica

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Si apre venerdì 22 settembre, al Teatro delle Muse di Ancona, la stagione lirica congiunta dei teatri di Ancona e Jesi, secondo la formula inaugurata lo scorso anno che mira ad unire e ottimizzare le risorse per un prodotto di più alta qualità artistica, pur nell’ottica del contenimento delle spese. Filo conduttore delle due stagioni è il tema del viaggio attraverso le città della musica, che parte dalla forse più amata, Siviglia, sfondo non solo di Carmen e del Barbiere rossiniano, che saranno rappresentate ad Ancona, ma anche delle Nozze mozartiane e di Fidelio; e prosegue con la monteverdiana Mantova, scenario di Rigoletto, fino alla Nagasaki di Butterfly, entrambe per il palcoscenico del Teatro Pergolesi di Jesi. Una puntata a Lipsia è d’obbligo, per il doppio omaggio a Bach che rappresenta il momento più interessante della stagione e che ruota intorno alla Cantata del caffè, unica sua composizione che si avvicini allo spirito dell’opera comica. Il primo dei due appuntamenti è il 1° dicembre con Caffè Bach, Circopera in un atto di Giacomo Costantini con musiche di F. Bettoli, S. Carloni, G. Pitarresi da Johann Sebastian Bach, diretta da Andreas Gies – che canterà anche nel ruolo del basso protagonista - per la regia Giacomo Costantini in un nuovo allestimento della Fondazione Pergolesi Spontini in collaborazione con El Grito - Circo contemporaneo all’antica. E’ una formula nuovissima che unisce le componenti strutturali del melodramma con quelle del circo: tre compositori lavorano su musiche di Bach con un soggetto che intreccia la vicenda cantata con i numeri acrobatici; tre cantanti - di cui uno assume anche il ruolo di direttore; tre strumentisti che agiscono sulla scena, tre artisti circensi che sono anche musicisti. Il secondo omaggio al compositore tedesco è invece il 26 gennaio, quando sarà eseguita la KaffeeKantate, su testo di Picander, seguita da Bach Haus, atto unico di Vincenzo De Vivo con musica di Michele Dall’Ongaro, in un nuovo allestimento della Fondazione Pergolesi Spontini diretto da Federico Amendola con la regia di Alfonso Antoniozzi. Commissionata nel nel 2000 dall’Opera di Roma nel 250° della morte di Bach, vi si rappresenta l’incontro tra il compositore e un impresario italiano che gli propone la composizione di un'opera lirica, sotto la condizione però di rispettare tutti gli obblighi e le convenzioni in auge in Italia; Bach rifiuterà l’invito, suggerendo il nome di uno dei suoi figli, proposto come musicista più moderno. Personaggi sono la moglie di Bach (soprano), Bach stesso (basso) e l'impresario di metastasiana memoria Nibbio (tenore) , interpretati rispettivamente da Valeria Esposito, Alfonso Antoniozzi e Chris Merrit.

Per gli altri spettacoli della stagione lirica sono da sottolineare il cast tutto di giovani interpreti di Carmen, nel quale spicca Martina Belli al suo debutto nel ruolo della protagonista; il nuovo allestimento del Teatro delle Muse sarà diretto da Guillaume Tourniaire, regia di Francesco Saponaro. Nuovo allestimento anche per Il barbiere di Siviglia, con un cast tutto rossiniano scelto in collaborazione con l’Accademia Rossiniana “Alberto Zedda” del Rossini Opera Festival, compreso il direttore José Miguel Pérez-Sierra – che fu il primo a dirigere Il viaggio a Reims per l’Accademia Rossiniana del 2006. Nuovi allestimenti, curati dalla Fondazione Pergolesi Spontini, anche per le due opere jesine, dirette da Pietro Rizzo e Elena Barbalich per la regia (Rigoletto) e Jordi Bernàcer e Matteo Mazzo per la regia (Madama Butterfly). Il Teatro Pergolesi dedica la stagione a due grandi artisti, Maria Callas e Luciano Pavarotti, di cui ricorrono gli anniversari della scomparsa, rispettivamente quarant’anni e dieci anni fa.

Lucia Fava

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