Il San Carlo apre con Don Carlo
Napoli: dirige Juraj Valčuha
Sono tanti i titoli prestigiosi che la stagione operistica 2022/2023 del Teatro San Carlo di Napoli propone al pubblico: inaugurando con il ritorno, sabato 26 novembre 2022, del Don Carlo di Giuseppe Verdi diretto da Juraj Valčuha con la regia di Claus Guth, opera adatta alle inaugurazioni di stagione e terminando con l’entusiasmante ritorno del Maometto II di Rossini, che avrà la regia di Calixto Bieito (al suo debutto al San Carlo) e la direzione di Michele Mariotti, recupero dalla prima stagione sconvolta dalla pandemia.
Nel mezzo spicca la presenza della bellissima Beatrice di Tenda di Bellini, in occasione dei 190 anni dalla prima assoluta dell’opera, con Jessica Pratt nel ruolo. Sempre per la gioia degli amanti del bel canto c’è il ritorno dell’Anna Bolena di Donizetti, e di Verdi saranno ancora eseguiti Rigoletto e Macbeth. Del grande repertorio europeo ci saranno Die Walküre di Wagner diretto da Dan Ettinger, presto il nuovo direttore musicale del teatro molto presente in cartellone, e la La damnation de Faust di Hector Berlioz.
Ricchissima ed articolata poi la stagione di concerti con grande spazio alle voci, e tornano Anna Netrebko, due volte, e Pretty Yende – la nuova stagione “cameristica” con i maestri dell’orchestra del teatro – e infine il festival pianistico con Pires, Volodos, Gorini ecc. Da gennaio al 31 marzo 2023 l’edificio del teatro sarà chiuso per restauri, in particolare il soffitto della Sala, caratterizzato dall’imponente Tela del Cammarano, che attualmente presenta visibili distacchi della tela dal supporto e tracce di infiltrazioni di acque. L’attività sarà spostata al teatro Politeama.
Se hai letto questa news, ti potrebbero interessare anche
Il concerto sarà trasmesso domenica 22 dicembre in diretta su Rai 1 dopo l’Angelus da San Pietro
Nel 2025 Baden-Baden festeggia i 100 anni di Pierre Boulez, il suo cittadino onorario scomparso nel 2016, con una serie di iniziative fino all’estate
Nuova sede per l’Archivio del Festival di Salisburgo e molti progetti per rendere accessibili e valorizzare i materiali storici della rassegna inaugurata nel 1920