Il Maggio tra Wagner e i Who
In programma tre opere, otto concerti sinfonici, un convegno su Maria Callas, ma anche l’unica data italiana della leggendaria band
Un 85° Maggio senza particolare identità e tematica, forse schiacciato fra i minifestival concorrenti d’autunno e di Carnevale secondo la nuova struttura dei programmi di questo teatro cui abbiamo più volte parlato, forse specchio di un momento difficile, in cui continuano le indagini e gli attacchi circa le spese ingenti del sovrintendente Alexander Pereira. Ma forse qualcuno prima o poi si metterà a indagare sul serio sulla questione importante, cioè come si è formato il famoso buco di 50 milioni che non è stato certamente Pereira a produrre: l’edizione fiorentina della “Repubblica”, in un pezzo firmato da Ilaria Ciuti e Luca Serranò, annunciava infatti l’apertura di un nuovo filone di indagine in questo senso da parte della magistratura.
Questa edizione del festival sarà aperta e chiusa il 22 aprile e l’8 luglio dai concerti sinfonici affidati al direttore principale Daniele Gatti (segnalamo almeno nel primo programma la suite Nobilissima visione di Paul Hindemith), e ha indubbiamente qualche pezzo forte di sicuro richiamo su pubblici diversi.
Questi pezzi forti ci sembrano, sostanzialmente, due: il terzo titolo operistico in programma, dal 22 maggio, Die Meistersinger von Nuernberg con la regìa di Damiano Michieletto, nel cast nei quattro ruoli principali Michael Volle ((Hans Sachs), Klaus Florian Vogt (Walther von Stolzing), Markus Werba (Sixtus Beckmesser), Kirsten MacKinnon (Eva). E poi, udite udite, il 17 giugno l’unica data italiana del tour dei Who accompagnati (!!!) dall’Orchestra del Maggio nell’Arena del Visarno alle Cascine, in una versione sinfonica del repertorio di uno dei gruppi più importanti, creatore di classici assoluti del rock, versione già sperimentata con orchestre statunitensi e canadesi in precedenti occasioni di questo tour. Dalla foto sul sito del Maggio di Who se ne vedono due: riconosciamo con sicurezza un attempato ma pimpante Peter Townsend, che poi era il genio della band, e forse l’altro è Roger Daltrey (attendiamo conferme o smentite). Vogliamo riservarci la sorpresa di scoprire il 17 giugno cosa faranno, ma ricordiamo di aver già sentito l’Orchestra del Maggio validamente impegnata nel rock in versione sinfonica in un concerto di beneficenza di qualche anno fa che aveva in programma i Led Zeppelin, di cui ricordiamo almeno una stupenda versione di Kashmir, e non se la cavarono per niente male.
Dopo di che, dopo aver messo in evidenza i due eventi che diremmo da non perdere, andiamo per ordine. Per ciò che riguarda le opere in cartellone, si inizia il 30 aprile con un nuovo Don Giovanni con il direttore onorario Zubin Mehta sul podio, una firma registica importante, David Poutney, che promette una riambientazione nel teatro di Praga in cui il Don Giovanni fu creato, ma nel contesto della Primavera di Praga del 1968 il cui esito tragico è ben noto, nel cast Luca Micheletti, Markus Werba, Jessica Pratt, Anastasia Bartoll, Ruzil Gatin, Eduardo Martinez Flores e Benedetta Torre nei ruoli di Don Giovanni,Leporello, Donna Anna, Donna Elvira, Don Ottavio, Masetto, Zerlina. E questo potrebbe rivelarsi un Don Giovanni azzeccato. L’altra opera diretta da Mehta è l’Otello dato in televisione in pandemia e ora ripreso dal vivo, un’edizione che forse sarebbe stato meglio lasciare nel dimenticatoio (regìa di Valerio Binasco, Fabio Sartori e Luca Salsi come Jago, stavolta Anastasia Bartoll come Desdemona), ma chissà ?
Sul fronte sinfonico, c’è la Seconda di Mahler diretta da Mehta il 29 aprile, il 5 maggio Myung-Whun Chung per la Seconda e la Terza di Beethoven, il 10 maggio Gatti per un concerto straordinario verdiano (sinfonie, ballabili, cori) in collaborazione con il Ministero della Cultura in appoggio alla raccolta di fondi per l’acquisto da parte dello Stato della tenuta di Sant’Agata, il 19 maggio sul podio c’è Andrés Orozco-Estrada, il 25 maggio, sempre con Mehta sul podio, da segnalare il ritorno di Andrea Lucchesini per il Quinto beethoveniano, “L’Imperatore”, il 29 giugno sul podio sale Philippe Jordan.
Il 19-20-21 maggio c’è un importante convegno internazionale su Maria Callas coordinato da Giancarlo Landini e Giovanni Vitali con la partecipazione di un parterre di esperti (di canto, di teatro, di aspetti storici ed esecutivi, di rievocazioni) fra cui ricordiamo almeno Luciano Alberti, Marco Beghelli, Michael Aspinall.
Tutte le produzioni saranno trasmesse in diretta o in differita su Radio Tre.
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