Il Maggio futuro
Firenze: Gatti, Mehta, Roberto Abbado, Lanzillotta...
Certamente ciò che non è mancato al Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, in questo periodo di uscita da una crisi pesante, è stato il sostegno del pubblico. E così nel presentare il cartellone settembre-dicembre ‘24 il sovrintendente Carlo Fuortes ha cominciato ringraziando il pubblico che è stato al fianco del teatro, e di chi in questo teatro lavora, con molta partecipazione e un certo entusiasmo che non ha mancato di colpire anche i frequentatori pluridecennali. La speranza è dunque che l’ondata favorevole continui anche negli eventi estivi che sono già stati annunciati, e in quelli successivi, a completamento del cartellone 2024, che sono stati illustrati qualche giorno fa. E dunque, una volta archiviata l’edizione 2024 del Festival del Maggio Musicale Fiorentino, ci saranno due importanti tournées in Cina (19 – 23 giugno) e al festival di Lubiana (8 e 9 luglio) sotto la guida del direttore emerito Zubin Mehta, e poi gli eventi estivi nella cavea esterna, struttura usata finora solo sporadicamente, e che invece potrebbe diventare uno spazio formidabile per la conquista di un nuovo pubblico. L’“Estate al Maggio!”, inserita nella programmazione dell’Estate Fiorentina 2024 del Comune di Firenze, consisterà nel ritorno (18, 20, 22, 24 luglio) del famoso Il barbiere di Siviglia secondo Damiano Michieletto, un Michieletto giovane e non ancora involto nelle nebbie della regìa di concetto, spettacolo agile e piacevolissimo nato nell’estate 2005 per il teatro romano di Fiesole (ma a suo tempo lo vedemmo all’anfiteatro delle Cascine) stavolta ripreso da Andrea Bernard con la direzione di Riccardo Bisatti; il secondo appuntamento di questa programmazione inserita nell’Estate Fiorentina sarà il concerto sinfonico-corale del 23 luglio con il “Sogno di una notte di mezza estate”, ossia musiche di scena Op. 61. di Felix Mendelssohn Bartholdy per la più magica commedia di Shakespeare, e qui sul podio troviamo il giovane direttore Hankyeol Yoon, vincitore recente dell’ “Herbert von Karajan Young Conductors Award” b e già passato in teatro, con molto consenso, a febbraio.
Venendo alla programmazione settembre-dicembre presentata la scorsa settimana, sono quattro cinque le produzioni operistiche. Avremo dunque la ripresa della rossiniana Cenerentola nata qualche anno fa per il cortile di Pitti (20 – 27 settembre, sul podio Gianluca Capuano, regìa di Manu Lalli, con Teresa Iervolino, e Marco Filippo Romano nei ruoli di Angelina e Don Magnifico); e poi due allestimenti nuovi e mezzo ossia la Madama Butterfly appunto con Daniele Gatti sul podio (24 ottobre – 2 novembre, regìa di Lorenzo Mariani), e in questo caso la buonissima notizia è in primo luogo la perdurante presenza di Daniele Gatti, a cui gran parte del pubblico temeva di dover dire addio, dopo i nuovi impegni internazionali di questa bacchetta che il pubblico ha imparato ad amare molto; e c’è un cast che ci sembra interessante con una cantante nuova per Firenze ossia Carolina Lòpez Moreno, che debutterà poi come Violetta nella Traviata di novembre, Piero Pretti come Pinkerton e Nicola Alaimo come Sharpless. Poi appunto La traviata (21 novembre – 1 dicembre, Roberto Abbado direttore, e anche questo è un gradito ritorno, regia di Stefania Grazioli, con Carolina Lòpez Moreno e Julia Muzychenko entrambe al debutto che si alternano nel ruolo di Violetta); infine il dittico comico formato da Mavra di Igor Stravinskij associato ad una ripresa di Gianni Schicchi (15 – 22 dicembre, direttore Francesco Lanzillotta , regia di Denis Krief, nei due cast citiamo almeno Julia Muzychenco, Kseniia Nikolaieva, Aleksandra Meteleva, tutte e tre alle prese con il doppio impegno stravinskijano-pucciniano, e Roberto De Candia come Gianni Schicchi.
Anche il cartellone sinfonico sembra voler procedere con sicurezza e prudenza con stabili presenze gradite, come Mehta, Gatti, ovviamente, e anche Federico Maria Sardelli, debutti sul podio o di solisti e apprezzati ritorni, per un totale di diciassette appuntamenti sinfonici, sinfonico-corali e recital a tema caratterizzato anche da molte presenze giovani e debutti fiorentini fra i direttori e i solisti. Citiamo almeno il concerto di avvio della stagione il 7 settembre con Dmitry Matvienko nella suite Romeo e Giulietta di Prokofiev e, di Sergej Rachmaninov, il concerto pianistico n.3 con Giovanni Bertolazzi. solista. Anche i concerti settembrini successivi continuano questo filo tematico di musica russa Questo come i successivi del 19 e del 26 settembre, diretti da Alessandro Bonato e Luciano Acocella, con i pianisti Francesco Libetta e Giuseppe Albanese.
Tra settembre e novembre sono tre i recital a tema e/o imperniati su stelle del canto: il 12 settembre Jessica Pratt con il direttore Riccardo Frizza per un’antologia di celeberrime “scene di pazzia” dal repertorio belcantistico; il 29 settembreTeresa Iervolino del 29 settembre con il direttore Matteo Parmeggiani in un programma rossiniano-verdiano assai variegato; infine il 3 novembre Nicola Alaimo ancora con Matteo Parmeggiani sul podio in un programma di rarità donizettiane da . Alahor in Granata, Parisina, Maria di Rohan, Torquato Tasso tutte incluse nel CD edito dal Maggio “Donizetti grand seigneur”.
Il direttore emerito Zubin Mehta il 16 ottobre affronta l’Ottava di Bruckner, il direttore principale Daniele Gatti sarà qui in tre programmi a ottobre (10, 17, 26) per un intenso focus brahmsiano con il Requiem Tedesco e le quattro sinfonie. Fra le nuove presenze, l’8 e 9 novembre, la giovane direttrice Glass Marcano, venezuelana con una formazione nell’ambito del Sistema Abreu, con pagine di Bernstein e Dvorak. Fra i graditi ritorni Federico Maria Sardelli che il 15 novembre ci propone Filz, Mozart, Cherubini e Carl Philipp Emanuel Bach e porta con sé il controtenore divo Bruno de Sà, per la prima volta a Firenze. Un evento per chiudere in bellezza l’anno pucciniano il 29 novembre: ”Puccini racconta Puccini” nel quale, con la drammaturgia di Alberto Mattioli, testi dall’epistolario pucciniano saranno interpretati da Alfonso Antoniozzi nella parte di Puccini, e la musica del maestro di Lucca con Francesco Lanzillotta sul podio.
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