Il jazz italiano per le terre del sisma
Dal 30 agosto al 2 settembre a Camerino, Scheggino, Amatrice e l'Aquila torna la grande festa di solidarietà del jazz italiano
Negli ultimi anni è diventato uno degli appuntamenti di punta del jazz italiano: vicenda strana, come un evento di solidarietà possa trasformarsi in volano per un movimento culturale intero, come il momento di incontro di una comunità. Il jazz italiano per le terre del sisma torna, per il 2018, dal 30 agosto al 2 settembre: debutto il 30 alla Rocca Borgesca di Camerino, poi Scheggino il 31, Amatrice il 1° settembre e grande chiusura il 2 all'Aquila.
Sarà anche l'ultima edizione, ha spiegato Paolo Fresu – tra i primi animatori della rassegna del 2015 e direttore artistico – ma con la volontà di portare un festival jazz all'Aquila che possa raccogliere quanto seminato. «La storia del jazz italiano si divide tra il prima e il dopo L'Aquila: dal 2015 in questa esperienza straordinaria abbiamo coinvolto 2500 musicisti in oltre 400 concerti», continua Fresu. «Il mondo del jazz ha dimostrato di sapersi relazionare con il territorio, di rivitalizzarsi mettendosi in gioco. Ci siamo interrogati su quali fossero le necessità delle persone colpite dal terremoto e le nostre, e abbiamo capito che tutti abbiamo bisogno di stare insieme».
Ricchissimo il programma, per cui rimandiamo al sito di Italia Jazz.
Il jazz italiano per le terre del sisma è organizzato da Federazione Nazionale "Il Jazz Italiano", Associazione I-Jazz, Midj (Musicisti Italiani di Jazz) e Casa del Jazz, con SIAE come main sponsor e l'appoggio del MiBAC.
Il giornale della musica è media partner di Jazz italiano per le terre del sisma.
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