Il jazz al futuro
Dal 7 all'11 dicembre il festival Jazz:Re:Found a Torino
Fra le infinite declinazioni del termine "jazz" proposte da innumerevoli festival in giro per l'Italia, quella portata avanti dal Jazz:Re:Found di Torino è probabilmente una delle più fresche e aperte. Il "jazz" secondo il Jazz:Re:Found è anche le sue conseguenze, le sue ramificazioni e le sue filiazioni, i suoi percorsi tangenziali. Con questa linea, confermata negli ultimi anni torinesi del festival, Jazz:Re:Found si sta costruendo una solida credibilità non solo fra gli eventi cittadini (in un momento, come si sa, di spopolamento, chiusure e varie miserie), ma anche sulla scena nazionale.
L'edizione 2016 si tiene dal 7 all'11 dicembre in diverse location, dal Cap 10100 al Teatro della Concordia di Venaria, fino al Circolo dei Lettori (che ospita fra l'altro la mostra Coltrane Saved My Life, oltre agli appuntamenti "Art&Culture" del festival) e alla Scuola Holden. I fiori all'occhiello del programma sono senz'altro le date uniche italiane di De La Soul e Grandmaster Flash, ma da segnalare anche Tony Allen, James Holden (che con curiosa coincidenza si esibisce presso la scuola che porta il suo nome), la techno degli Underground Resistance e alcuni nomi del jazz più "nuovo" come Yussef Kamaal e GoGo Penguin. Anche la presenza italiana è di alto livello: Ensi, Clap! Clap!, Painé Cuadrelli, Luigi Ranghino con Max Loderbauer...
Il programma completo e le informazioni sui biglietti (già esauriti gli abbonamenti "early bird" e "passport") si trovano sul sito jazzrefound.it.
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