Il festival di musica antica di Anversa mette in risalto l’arte musicale all’epoca di Maria di Borgogna
Laus Polyphoniae di Anversa dal 16 al 25 agosto
Dal 16 al 25 agosto con la 26a edizione il festival Laus Polyphoniae di Anversa torna ad occuparsi specificatamente del patrimonio musicale franco-fiammingo, in uno dei più ricchi periodi come ha sottolineato il direttore artistico Bart Demuyt, dedicando il suo programma alla figura di Maria di Borgogna (1457-1482). La città di Bruges è stata il più importante centro artistico all’epoca della breve e tumultuosa esistenza della duchessa figlia di Carlo il Temerario e moglie dell’imperatore Massimiliano I.
Tra gli eventi più significativi dei primi giorni del Festival risalta l’esecuzione delle diverse versioni della Missa Ecce ancilla domini scritte da Guillaume Dufay, Johannes Ockeghem e Johannes Regis, affidate rispettivamente agli ensemble Cappella Pratensis, Cappella Mariana e Stile Antico e commentate nel corso di tre conferenze di presentazione da Jennifer Bloxam. L’altro importante aspetto dell’arte sacra, quello della pittura, verrà affrontato attraverso una conferenza dedicata al trittico di Hans Memling, Cristo con gli angeli musicanti. Per l’occasione l’ensemble strumentale Oltremontano Antwerpen ha commissionato la costruzione di copie degli strumenti raffigurati nel dipinto, che verranno suonati nel concerto ispirato al capolavoro di Memling. Messe, mottetti e chanson contenuti nei codici borgognoni risuoneranno nei programmi dei numerosi gruppi protagonisti del Festival, con una particolare attenzione nei confronti del manoscritto 5557 custodito nella Biblioteca Reale di Bruxelles che era uno dei libri di coro della cappella musicale borgognone e che contiene musiche di Antoine Busnoys, Richard Cox, Guillaume Dufay, Walter Frye, Cornelius Heyns, Johannes Ockeghem, John Plummer, e Johannes Regis, che saranno interpretate da Huelgas Ensemble, The Binchois Consort e l’ensemble Utopia il quale si concentrerà specificatamente sulle messe e i mottetti di Ockeghem.
Fra tante musiche franco-fiamminghe, risalta il programma del concerto dell’ensemble Ratas Del Viejo Mundo che le accosterà a musiche di tradizione orale legate alla storia del Granducato di Lituania che al suo apogeo abbracciava un territorio che dal Baltico arrivava fino al Mar Nero. Tra i repertori meno noti figura anche quello del concerto dell’ensemble Miroir de Musique dedicato a Johannes Tinctoris, il più importante teorico della musica del secondo Quattrocento, la cui produzione musicale è quasi sconosciuta perché messa in ombra da quella di altri importanti compositori oltremontani.
L’unico gruppo italiano presente in questa edizione è Micrologus che dedicherà il suo concerto alla musica fiorentina di fine quattrocento con i suoi canti carnascialeschi e i travestimenti spirituali di quelli penitenziali ispirati da Savonarola.
Nei primi giorni del Festival si svolgerà la consueta International Young Artist’s Presentation, con la sua formula di brevi concerti di giovani formazioni emergenti che si svolgono in luoghi inconsueti della bella città fiamminga, visitati lungo un itinerario a piedi che consente di scoprire luoghi e ambienti dei suoi diversi quartieri. Quest’anno, dopo il lavoro preparatorio svolto dai coach Peter Van Heyghen e Raquel Andueza, i gruppi musicali si esiberanno nel Centro Culturale De Kern nel quartiere periferico di Wilrijk.
La conclusione del Festival è affidata all’ensemble Gothic Voices che presenterà un programma dedicato a Guillaume Dufay accompagnato da alcuni virtuosi di strumenti in uso all’epoca del grande compositore, la cui opera riassume i principali caratteri della splendida arte polifonica franco-fiamminga.
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Il concerto sarà trasmesso domenica 22 dicembre in diretta su Rai 1 dopo l’Angelus da San Pietro