I Pomeriggi iniziano con Beethoven
James Feddeck è il nuovo direttore principale
I Pomeriggi Musicali di Milano hanno nel dna l'impegno a prendersi cura della cultura musicale nei momenti più difficili, erano stati i primi a fare musica subito dopo la Seconda Guerra Mondiale e lo sono stati anche a giugno a fine lockdown, portando anche concerti in giro per la Lombardia nella località più colpite dalla pandemia. La prsentazione della nuova stagione 2020-21 è stata anche l'occasione per annunciare che, dopo sei anni di sede vacante, è stato nominato il nuovo Direttore Principale. Si tratta di James Feddeck, già salito molte volte sul podio dell'orchestra dell'associazione, e che al Teatro Dal Verme l'8 ottobre inaugurerà il cartellone col Concerto n. 5 per pianoforte (solista Bertrand Chamayou, in sostituzione di Marc-André Hamelin) e la Settima di Beethoven (replica sabato 10 ore 17). Il programma prevede altri ventidue concerti (per l'elenco completo vale il sito ipomeriggi.it), cinque dei quali diretti da Feddeck e due da Alessandro Cadario, riconfermato Direttore Ospite Principale per altri tre anni, impegnato in aprile nel Concerto per violino di Čaikovskji (solista Giuseppa GIbboni) e la Terza di Beethoven, a maggio col Notturno n. 1 di Martucci, il Concerto per violino n. 2 di Prokof'ev (solista Roman Simovic), Pelléas et Mélisande di Fauré e Le tombeau de Couperin di Ravel. Sul podio si alterneranno anche Stefano Montanari, Carlo Rizzi, Gabor Takacs-Nagy, Sergej Krylov, Diego Fasolis, Ottavio Dantone e tanti altri per completare la panoramica che quest'anno ha per titolo "Europa, volti di una tradizione".
Il direttore generale e artistico dei Pomeriggi, Maurizio Salerno, ha tenuto a precisare la buona tenuta della campagna abbonamenti che, nonostante le difficoltà del momento, sono stati riconfermati al settanta per cento. Al momento sono 770 le adesioni, che normalmente si dividono equamente fra le esecuzioni del giovedì sera e del sabato pomeriggio, con una capienza della sala consentita per seicento spettatori. Su tutto il programma, ma non solo quello dei Pomeriggi, aleggia tuttavia un grave pericolo perché nella bozza del prossimo decreto ministeriale sarebbe previsto che teatri, sale da concerto e cinema possano accogliere al massimo duecento persone, indipendentemente dal volume della sala. Una follia, non ha esitato a definirla l'assessore comunale alla cultura Filippo Del Corno, perché il numero dei posti consentiti dovrebbe essere proporzionato ai metri quadri e poi perché, se ci sono spazi sicuri nel periodo di pandemia, sono proprio questi, dove i controlli sul personale addetto e il pubblico sono sempre rispettosi delle disposizioni antivirus.
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