I nomi di Santa Cecilia
Presentata la prossima stagione
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La prossima stagione di Santa Cecilia manterrà i livelli qualitativi e quantitativi di quelle trascorse, anzi ci sarà ancora una crescita, nonostante le riduzioni dei finanziamenti statali e comunali (in compenso sono aumentati i contributi dei privati, in controtendenza con quanto avviene in Italia e nel mondo). Dopo il festival settembrino dedicato al Bel Canto, con la prima romana del Viaggio a Reims affidata ai giovani di Opera Studio, la sinfonica s'inaugurerà il 24 ottobre, con la Missa solemnis di Beethoven diretta da Antonio Pappano. e la cameristica il 28, con La Santissima Annunziata di A. Scarlatti diretta da Fabio Biondi. Tra i direttori della sinfonica - oltre a Pappano, che salirà sul podio per nove programmi - figurano molti senatori (Eschenbach, Tilson Thomas, Nagano, Rozhdestvensky, Masur, Conlon, Abbado con l'Orchestra Mozart, Temirkanov, Prêtre e, fuori abbonamento, Maazel e Gergiev) ma anche giovani (Matheuz, Boreyko, Marshall, Sokhiev, Jurowski e Kristjan Järvi, il cadetto della dinastia di direttori estoni).
Numerose e prestigiose le tournées dell'orchestra in Italia e all'estero, tra l'altro al festival di Lucerna, al MITO nelle due sedi di Torino e Milano, a Vienna (due programmi alla sala del Musikverein) e ancora a Milano, ma questa volta alla Scala (Sinfonia n. 2 di Mahler diretta da Pappano).
Nella cameristica curiosamente sono quasi assenti i violinisti, mentre si avrà una rassegna dei migliori pianisti del momento, da Zimerman a Pollini, dalla Argerich a Sokolov, da Bronfman a Lupu. Il Quartetto Artemis inizierà un'integrale beethoveniana, a pochi anni dalla precedente, mentre Michele Campanella affronterà la sterminata integrale pianistica di Liszt.
Per la contemporanea da segnalare la prima assoluta di Immolazione, commissionata dall'Accademia a Henze, e due programmi monografici dedicati rispettivamente a Tan Dun e Pärt (con la speranza che, come quest'anno, qualcosa si aggiunga strada facendo). (m.m.)
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