I labirinti del Monteverdi Festival
L'edizione 2020 dal 28 aprile
“Labirinti reali e immaginari, di pietra e di siepi, del corpo e della mente…”. Questa l’idea da cui muove l’edizione 2020 del Monteverdi Festival di Cremona, dal 28 aprile al 1° giugno, abitando vari luoghi della città. Il labirinto come dedalo intricato di percorsi musicali, noti e ignoti, fisici e fantastici, per un cartellone ricco di proposte. Il labirinto come luogo, dentro cui perdersi piacevolmente, al suono dell’antica.
Ad inaugurare il Festival 2020, martedì 28 aprile, nella chiesa di San Marcellino, Sir John Eliot Gardiner e il Monteverdi Choir e English Baroque Soloists, con un raffinato programma tutto monteverdiano: brani tratti dalla Selva Morale e Spirituale – labirinto tra sacro e profano – Madrigali dal Sesto e dall’Ottavo Libro e le belle voci di Peter Davoren, Francesca Boncompagni, Anna Dennis, Michal Czerniawski e Gianluca Buratto.
Monteverdiano sarà ancora il concerto di sabato 2 maggio – sempre in San Marcellino - con il Vespro della Beata Vergine, capolavoro assoluto della storia della musica e tradizionale appuntamento – immancabile! - nella programmazione festivaliera, quest’anno affidato alle eleganti e rigorose cure di Antonio Greco, alla guida del Coro Costanzo Porta e di Cremona Antiqua.
Molti e graditi sono anche i prestigiosi ritorni al Monteverdi Festival di big dell’antica: Les Art Florissants di William Christie (venerdì 15, Palazzo Cattaneo) per un programma dedicato ai Duetti da camera di Händel, Porpora e Steffani; il Giardino Armonico di Giovanni Antonini (sabato 16, Teatro Ponchielli), ensemble tra i più apprezzati di oggi e dal sound inconfondibile, per un programma vertiginoso: Concerti, Sonate, Sinfonie, Ciaccone… musica strumentale tra Sei e Settecento - da Merula a Vivaldi, da Albinoni a Legrenzi - che il Giardino Armonico percorre con esuberante musicalità; e il Ghislieri Choir & Consort, diretto da Giulio Prandi (sabato 9, in San Marcellino), per un grande capolavoro sacro, mai eseguito a Cremona: il Requiem di Niccolò Jommelli del 1753.
Monteverdi Festival è LABirinto musicale che si fa LABoratorio. È “Young Barocco”, workshop di perfezionamento in residence diretto da Alessandro Tampieri, in collaborazione con Accademia Bizantina. Il corso, dal 15 al 28 maggio, si concluderà con la rappresentazione marionettistica Carlo Colla e Figli del Dido and Aeneas di Purcell (mercoledì 27 e giovedì 28, Teatro Ponchielli).
Venerdì 29 maggio il cartellone prosegue ancora con Accademia Bizantina di Ottavio Dantone, ormai di casa al Monteverdi Festival, con il Trionfo del Tempo e del Disinganno di Händel. Musicato su libretto del cardinale Pamphilij e rappresentato per la prima volta a Roma del 1707, l’Oratorio händeliano è una riflessione sui piaceri terreni e sulla verità eterna, allegoria della fugacità della bellezza terrena. A Cremona canteranno le le voci di Emmanuelle De Negri, Monica Piccinini, Carlos Mena e Martin Vamberg.
Labirinto vuol dire anche dedalo di luoghi dove celebrare la Liturgia delle Ore. Un invito alla riflessione interiore, lontani dagli assilli quotidiani, alla scoperta di un labirinto di musica, arte e fede, dal Mattutino di mezzanotte di sabato 23 alla Compieta delle 21.00 di domenica 24. Sette concerti sparsi tra chiese cremonesi, luoghi di culto e piccoli gioielli d’arte, nel centro storico della città: qui i Tallis Scholars di Peter Phillips, riferimento assoluto della musica vocale sacra a cappella, eseguiranno brani polifonici di Taverner, Palestrina, Victoria, Tallis, Ingegneri e Monteverdi mentre i Cantori Gregoriani diretti da Fulvio Rampi intoneranno il canto piano liturgico.
Orizzonti, Across-Danza, Young Barocco… tutte declinazioni di un Festival attento anche alle promesse dell’antica, da qualche anno sempre più protagoniste delle programmazioni del Festival. Nasce così Claudio nel Labirinto che, venerdì 8 maggio, Teatro Ponchielli, riunirà le forze musicali della città - professionali e amatoriali, docenti e studenti, barocche, classiche e jazz, acustiche ed elettroniche… - in un’esecuzione itinerante di celebri brani monteverdiani. Una rilettura contemporanea di pezzi dall’Orfeo, dal Vespro, dai Madrigali, dal Combattimento, per esplorare e trasformare in luoghi di spettacolo gli angoli nascosti del teatro – il Ponchielli – in una celebrazione musicale collettiva, firmata e guidata dall’estroso compositore cremonese Gabrio Taglietti.
Infine, sull’onda del successo delle precedenti edizioni, Monteverdi Festival ci inviterà a salpare per una nuova Crociera musicale sul Po (domenica primo maggio e lunedì 1 giugno), navigando placidamente verso Mantova e Venezia, città monteverdiane. Saranno concerti a bordo e in luoghi suggestivi, come la Basilica di Santa Barbara a Mantova, proseguendo verso l’Isola di Chioggia e poi approdare a Venezia (visita al complesso dell’Ospedaletto nei pressi di San Zanipolo) e terminare il viaggio alla superba Chiesa della Pietà dove Antonio Vivaldi fu maestro del coro.
Monteverdi Festival si congeda così, con un viaggio suggestivo, alla scoperta di paesaggi italiani, ricchi di storia, musica e arte.
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Il concerto sarà trasmesso domenica 22 dicembre in diretta su Rai 1 dopo l’Angelus da San Pietro