I barbieri di Amsterdam
Il Concertgebouw diventa un “Hair Salon” per protestare contro le misure anti-Covid che penalizzano la cultura in Olanda
Singolare protesta in Olanda delle istituzioni culturali che hanno deciso di manifestare il proprio dissenso nei confronti del prolungato lockdown imposto dal governo per contenere l’alto numero dei contagi nel paese. In effetti, la protesta è stata innescata dalla decisione di consentire a negozi e parrucchieri di riaprire le proprie attività, mentre i luoghi della cultura devono continuare a restare chiusi al pubblico.
Il prestigioso Concertgebouw e l’Orchestra reale del Concertgebouw hanno deciso di unire le forze con altri teatri e musei dei Paesi Bassi per creare un inedito “Hair Salon at the Concertgebouw” come forma plateale di dissenso contro le regole decise dal governo che penalizzano la cultura. Martedì scorso i due barbieri Marga Bon e Lysandro Cicilia sono stati invitati a salire sul palco e eseguire un “taglio di capelli classico”, mentre l’Orchestra del Concertgebouw diretta dalla finlandese Susanna Mälkki si esibiva nella Seconda Sinfonia di Charles Ives. Simon Reinink, direttore del Concertgebouw, ha dichiarato alla stampa: “Tutto quello che chiediamo è una prospettiva corretta, una strategia chiara per le arti. Noi sappiamo che possiamo aprire le nostre porte al pubblico in modo sicuro”.
Con oltre 900 manifestazioni a stagione (di cui quasi l'80% sono concerti), più di 750 mila spettatori, progetti educativi ed eventi privati, il Concertgebouw è una delle sale da concerto più celebri e frequentate al mondo.
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