Gli International Opera Awards 2022
Al gala al Teatro Réal di Madrid premiati, fra gli altri, i cantanti Sabine Devieilhe e Stéphane Degout, Daniele Rustioni per la direzione d’orchestra, il regista Stefan Herheim, lo scenografo Michael Levine e il mezzosoprano Janet Baker per la carriera
Dopo l’edizione “virtuale” del 2021, che avevano segnato il loro ritorno dopo un anno di assenza a causa della pandemia, gli International Opera Awards sono stati assegnati nel corso di una serata di gala al Teatro Réal di Madrid, premiato come miglior teatro lirico nella scorsa edizione dei premi. Fondati nel 2012 da Harry Hyman, gli International Opera Awards 2022 sono stati assegnati da una giuria internazionale presieduta anche per questa edizione da John Allison, redattore capo della rivista Opera e critico musicale del Daily Telegraph.
Come migliore spettacolo della scorsa stagione è stato premiato il dittico La Voix humaine e Les Mamelles de Tirésias di Francis Poulenc allestito dal francese Laurent Pelly al Festival di Glyndebourne. Questa produzione è stata preferita, fra gli altri, al Trittico pucciniano del Festival di Salisburgo, alla Madama Buttefrly del Festival di Bregenz e all’Incoronazione di Poppea del Festival d’Aix-en-Provence.
Al compositore belga Kris Defoort e alla sua The Time of our Singing commissionata da La Monnaie di Bruxelles, preferito a Awakenings di Tobias Picker commissionato dall’Opera Theatre of Saint Louis, Castor and Patience di Gregory Spears commissionato dalla Cincinnati Opera, Grete Minde di Eugen Engel commissionato dal Theater Magdeburg, M. Butterfly di Huang Ruo commissionato dalla Santa Fe Opera e Violet di Tom Coult commissionato dal Music Theatre Wales di Cardiff.
Nella categoria “riscoperte” si impone l’Ulisse di Luigi Dallapiccola allestito da Tatjana Gürbaca e diretto da Francesco Lanzillotta all’Oper Frankfurt, che si impone sulla Frédégonde di Ernest Guiraud, Camille Saint-Saëns e Paul Dukas Guiraud prodotta dal Theater Dortmund,: Antikrist di Ruud Langgaard prodotta alla Deutsche Oper Berlin, Flammen di Erwin Schulhoff del Teatro Nazionale di Praga, X, The Life and Times of Malcolm X di Thulani Davis riallestita alla Odyssey Opera di Boston, e The Wreckers di Ethel Smyth ripresa dal Festival di Glyndebourne.
Una nuova categoria ispirata alla grande offerta registrata durante la chiusura dei teatri è il proemio alla produzione lirica in digitale, che ha premiato Upload di Michael van der Aa prodotta dalla Dutch National Opera di Amsterdam, preferita a concorrenti come The Copper Queen con la musica di Clint Borzoni e sceneggiatura originale di John de los Santos prodotta dall’Arizona Opera, Out of the Ordinary della compositrice Finola Merivale e del librettista Jody O’Neill con gli studenti dell’Irlanda rurale Ireland e le communità di Inis Meáin, Tallaght e South Dublin prodotta dall’Irish National Opera di Dublino, l’album visivo Il Trionfo. Her Temple ispirato all’oratorio Il trionfo del Tempo e del Disinganno di Händel curato da Krystian Lada per il Nationaltheater di Mannheim, Soldier Songs di David T. Little prodotta dall’Opera Philadelphia e Gianni Schicchi prodotta dalla Grange Park Opera.
Nei premi individuali, si impone Daniele Rustioni come migliore direttore d’orchestra, Stefan Herheim come migliore regista per La piccola volpe astuta di Léos Janácek allestita al Theater an der Wien, e Michael Levine come migliore scenografo per la Madama Butterfly allestita da Andreas Homoki al Festival di Bregenz. Francesi pigliatutto nella categoria dei migliori cantanti, nella quale si impongono il soprano Sabine Devieilhe e il baritono Stéphane Degout, ascoltati recentemente insieme nella Lakmé all’Opéra Comique, mentre sempre a un cantante va il premio per il miglior talento emergente, dove si impone il soprano britannico Nardus Williams. Infine, il premio dei lettori se lo aggiudica il tenore samoano Pene Pati, che la spunta su concorrenti agguerriti (e famosi) come Jonas Kaufmann, Asmik Grigorian, Lisette Oropesa, Saioa Hernandez, Golda Schultz, Andreas Schager e Michael Spyres.
Nardus Williams, “Il bel sogno di Doretta” (Giacomo Puccini, La rondine)
Non si impone la candidatura del Donizetti Opera di Bergamo nella categoria “miglior festival”, nella quale invece vince il Santa Fe Opera contro concorrenti come il George Enescu Festival di Bucarest, l’integrale del “Wagner 22” dell’Oper Leipzig, il finlandese Festival di Savonlinna e la Garsington Opera. Premiate inoltre la svedese Gothenburg Opera per la sostenibilità, e la Foundation Studio presso la sudafricana Cape Town Opera per le pari opportunità e l’impatto, in particolare per l’obiettivo di offrire agli studenti delle scuole superiori privi di formazione musicale gli strumenti necessari a intraprendere una formazione musicale a livello universitario.
Premiati inoltre Nicholas Payne, direttore generale di Opera Europa, con il riconoscimento di The Good Governance Institute Leadership, e Aline Foriel-Destezet nella categoria filantropia per il suo costante impegno a sostegno dell’opera e della musica. Un riconoscimento va anche al mezzosoprano britannico Janet Baker per l’illustre carriera.
Janet Baker, “When I am laid” (Henry Purcell, Dido & Aeneas)
Riconoscimenti sono stati assegnati anche alle migliori registrazioni dell’anno. Nella categoria recital lirici premiato Baritenor, antologia di arie d’opera interpretate dal tenore americano Michael Spyres, pubblicato da Erato. Il premio alla migliore registrazione operistica è invece stato assegnato a Le voyage dans la lune di Jacques Offenbach con il Coro e Orchestra nazionale Montpellier Occitane diretti da Pierre Dumoussaud, volume numero 32 della collana “Opéra français” per le edizioni del Palazzetto Bru Zane.
L’intera cerimonia è stata diffusa attraverso la piattaforma Operavision di Opera Europa e può essere vista qui: https://www.youtube.com/watch?v=gqar3X1EygM
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