Giovani in Umbria

Grandi musicisti, italiani e stranieri, ma giovani anagraficamente, sono attesi anche quest'anno allo Young Jazz Festival, in programma a Foligno (PG) dal 22 al 26 maggio 2013. Un festival che nel corso degli anni si è affermato a livello regionale come uno tra i pochi a dare spazio a giovani artisti e al jazz più contemporaneo. Insomma, quello di Foligno è l'unico festival davvero "young", dedicato ai nuovi talenti della scena jazz. La rassegna è patrocinata per il quinto anno consecutivo da Umbria Jazz, attraverso la Fondazione di Partecipazione. Infatti Young Jazz Festival 2013 è già nel calendario degli eventi per il 40ennale di Umbria Jazz (1973-2013).

La novità della kermesse sarà il "Norwegian Day" del 24 marzo, con i concerti di artisti come Bjorn Torse, Steinar Raknes Stillhouse, Arve Henriksen, Jan Bang Duo, Sidsel Endresen, Erik Honorè Trio. Ad affiancare questo "focus" sulla nuova musica jazz norvegese, un corposo cartellone con i concerti di artisti e formazioni come Guano Padano, Cristiano Arcelli Quartet, Rainer Davies Trio, Dinamitri Jazz Folklore, Mauro Ottolini & Trio Marrano ("100 anni di Gorni Kramer"). Non mancherà la tradizionale street band "P-Funking Band", che si esibirà per le vie del centro storico di Foligno.
Al festival si affiancheranno, tra l'altro, numerose attività collaterali, come l'angolo dedicato all'arte con le opere grafiche "It's a Jungle Here" dell'artista Andrea Pinchi, che prendono spunto da un album del gruppo jazz americano Medesky Martin & Wood.
Il programma della rassegna è stato presentato in una conferenza stampa dal direttore artistico Giovanni Guidi insieme a Fabrizio Bracco, assessore alla Cultura della Regione Umbria, e al presidente dell'Associazione Young Jazz Mario Gammarota presso la Sala Fiume di Palazzo Donini. «In Umbria, la regione del jazz, - ha ricordato l'assessore Bracco - da un gruppo di amici nasce un'idea geniale che in pochi anni è diventata un laboratorio sperimentale per le nuove generazioni italiane». E anche Guidi ha sottolineato l'importanza di aprire in Italia nuovi fronti di ricerca del jazz, anche di livello internazionale.
(Antonello Lamanna)