Festival di Pasqua di Salisburgo: la guerra continua 

La Staatskapelle di Dresda prova a mettere pace ma la risposta degli amministratori del festival austriaco non rassicura nessuno 

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Thielemann e la Staatskapelle di Dresda
Thielemann e la Staatskapelle di Dresda

Ennesima puntata dello scontro in corso al Festival di Pasqua di Salisburgo. Questa volta a scendere in campo è l’orchestra in residenza al festival, la Staatskapelle di Dresda, il cui direttore musicale è Christian Thielemann. L’orchestra in effetti non si schiera né con l’attuale direttore artistico del Festival di Pasqua, Thieleman appunto, né con il sovrintendente designato, Nikolaus Bachler. Motivo dello scontro è stato il rigetto da parte di Bachler dei progetti di Thielemann per le edizioni 2022 e 2023. 

L’orchestra prova invece a riportare la pace fra le due parti oltre a smentire le voci secondo cui la Staatskapelle sarebbe pronta ad abbandonare il festival se Thielemann dovesse gettare la spugna prima del 2022. In un comunicato, l’orchestra sassone ha sottolineato che “tutte le decisioni artistiche e progettuali del Festival di Pasqua di Salisburgo sono prese congiuntamente da tutte le parti in causa, in particolare dalla direzione artistica e dalla direzione della Staatskapelle di Dresda”. Inoltre, nel comunicato si afferma che il contratto con il Festival di Pasqua è stato automaticamente prorogato fino al luglio del 2022 e che la Staatskapelle si sente legata a questo festival e ribadisce la lealtà alla città di Salisburgo, concludendo che “come partner affidabile del Festival di Pasqua di Salisburgo, attendiamo con grande fiducia e gioia i prossimi anni del festival.” 

Una vera doccia fredda è stata la risposta del Consiglio di Amministrazione del festival, che, in un secco comunicato ha precisato che il contratto quadro sottoscritto con l’orchestra si chiude nel 2020 e che eventuali proroghe devono essere concordate fra l’amministrazione del Festival di Pasqua e il governo dello Stato federale della Sassonia, da cui l’orchestra dipende. Viene inoltre puntualizzato che il contratto dell’orchestra è legato a quello del suo direttore musicale Christian Thielemann e dunque, nel caso in cui Thielemann decidesse di lasciare, l’orchestra lo seguirebbe. 

Se è difficile capire quali siano le reali intenzioni delle parti in causa (e una parola di chiarimento da parte del Consiglio di Amministrazione non arriverà comunque prima della prossima riunione in programma il prossimo 19 settembre), sono in molti a ritenere che Bachler stia in realtà lavorando per riportare i Berliner Philharmoniker a Salisburgo, il luogo dove l’orchestra berlinese ha servito dal 1967 al 2012, anno in cui ha traslocato a Baden-Baden per Pasqua. Non sfugge che Bachler in questo modo ripristinerebbe la fortunata collaborazione con Kirill Petrenko, da questa stagione direttore principale dei Berliner, come già all’Opera di Stato di Baviera. 

 

 

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