“Corelli: Trionfo Romano”: ricostruzione di uno storico concerto del 1687
A Palazzo Farnese, sede dell’Ambasciata di Francia, verrà riproposto il concerto eseguito a Roma per festeggiare la guarigione di Luigi XIV
Nel 1687 Arcangelo Corelli diresse a Roma in Piazza di Spagna un concerto che è passato alla storia. Vi parteciparono cinquanta strumenti, principalmente archi, ma anche trombe e timpani: altro che le striminziate orchestrine “barocche” che si ascoltano oggi! Bisogna però essere cauti, e prendere le cronache dell’epoca con precauzione, perché tendevano ad esagerare, per esaltare la magnificenza dell’evento e di riflesso quella dei suoi promotori. Ma cinquanta strumenti ad arco non sono un numero irreale, perché in occasioni di altri concerti diretti da Corelli a Roma i cronisti parlano anche di cento e più esecutori. Per restare al concerto del 1687, ci sono anche dei dipinti dell’epoca a confermare il numero di cinquanta strumentisti.
Questo concerto di trecentotrentacinque anni fa ritorna ora d’attualità perché la sera del 29 giugno 2022 verrà ricreato a Roma nel cortile di Palazzo Farnese - un capolavoro dell’architettura rinascimentale, concepito da Antonio da Sangallo e portato a termine da Michelangelo - sotto il patrocinio di Christian Masset, ambasciatore di Francia in Italia, in occasione del termine della presidenza francese del Consiglio dell'Unione Europea ed in onore dell'amicizia franco-italiana.
Anche il concerto del 1687 venne offerto alla città di Roma dall’allora ambasciatore francese, per celebrare la guarigione di Luigi XIV dopo un’operazione chirurgica e per ribadire il suo prestigio di protettore indiscusso della Chiesa cattolica. Si potrebbe pensare che fosse una provocazione da parte della Francia – allora rivale della Spagna nel dominio dell’Europa e in particolare dell’Italia – scegliere come sede di tale concerto proprio piazza di Spagna, dove sorge l’ambasciata spagnola: ma non è così, perché a quel tempo la piazza si chiamava piazza di Francia e l’ambasciata di Spagna era situata altrove. Già allora al centro della piazza sorgeva la celebre fontana della Barcaccia, realizzata all’inizio del Seicento su disegno di Pietro e Gian Lorenzo Bernini, ma non esisteva ancora la scalinata di Trinità dei Monti, costruita in occasione del giubileo del 1725 con fondi offerti proprio dalla monarchia francese. Per il concerto del 1687 gli strumenti furono collocati sul clivo del Pincio - allora fitto di boschetti piuttosto malfamati e pericolosi - dove furono istallate ricche e scenografiche decorazioni, di cui in quest’occasione si propone una ricostruzione.
Per questo concerto si è ricostituito l’organico storico di cinquanta musicisti usato in quell’occasione e si è preparato un programma il più fedele possibile a quello diretto allora da Arcangelo Corelli, che prevedeva musiche strumentali dello stesso Corelli (Concerti Grossi, Sonate e la Sinfonia per l’oratorio Santa Beatrice d’Este) e unaa Cantata in onore del Re di Francia di Alessandro Melani.
Ad eseguirlo sono musicisti francesi e italiani specialisti dello stile barocco, a cui si aggiungono alcuni giovani musicisti dell'Orchestra Barocca Nazionale dei Conservatori Italiani. Ideatore e direttore del concerto - intitolato “Corelli: Trionfo Romano” e già presentato nel giugno 2021 alla Reggia di Versailles - è l’italo-francese Emmanuel Resche-Caserta, primo violino di uno dei più apprezzati ensemble barocchi della nostra epoca, l’orchestra Les Arts Florissants.
Ad organizzare questo complesso progetto sono l’Associazione Hemiolia e il Roma Festival Barocco, col determinante sostegno dell'Ambasciata di Francia e il patrocinio dell’Ambasciata di Francia presso la Santa Sede e del Municipio di Roma.
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