Brexit: un passaporto per i musicisti britannici 

Musicians’ Union lancia una petizione indirizzata a Boris Johnson perché venga garantita la libertà di movimenti verso la UE dopo Brexit

News
classica
Trafalgar Square
Trafalgar Square

Il mondo musicale britannico non si rassegna alle misure annunciate dal governo sulle restrizioni nei movimenti  fra Regno Unito e UE in seguito alla Brexit e lancia una proposta concreta. La Musicians’ Union, sindacato di oltre 31mila musicisti che si batte per i diritti dei propri associati e per un’industria musicale più equa, ha lanciato una petizione sulla piattaforma change.org. rivolta al primo ministro Boris Johnson e ad altri rappresentati del governo e del Parlamento per chiedere un passaporto per musicisti per poter lavorare nella UE anche nel post-Brexit. 

Nella petizione, si chiede che questo speciale passaporto abbia durata biennale, sia gratuito o abbia un costo ridotto, sia valido in tutti i paesi della UE, sostituisca documenti e permessi che verranno imposti dal prossimo anno, sia esteso anche a tecnici e allo staff che consente ai musicisti di svolgere il proprio lavoro. Attraverso tale passaporto speciale, i musicisti potranno continuare a organizzare i propri tour e esibirsi all’interno dell’UE e quindi continuare a guadagnarsi da vivere. Nella petizione si testimoniano le difficoltà per i musicisti ad operare in sistemi che richiedono visti d’ingresso, come negli USA dove sono necessari migliaia di dollari per portare una band e il costo per un visto d’ingresso rapido è appena aumentato del 15%. Da questo il grido d’allarme che qualcosa di simile potrebbe presto accadere anche nella UE, introducendo complicazioni nella programmazione di band emergenti o orchestre di reputazione internazionale. 

Nella petizione, si riportano le parole del Segretario generale di Musicians’ Union, Horace Trubridge, secondo cui: “La musica e le arti performative si fondano sullo scambio di idee e sull’interazione fra performer di diverse nazionalità. Noi amiamo lavorare nella UE e amiamo gli artisti che vengono nel nostro paese. Se i musicisti non possono viaggiare in entrambe le direzioni, la nostra reputazione di paese che abbraccia tutte le arti e la cultura subirà danni severi. La capacità dei nostri associati di guadagnarsi da vivere verrà intaccata.” 

Al momento la petizione ha raccolto poco meno di 75 mila firme. 

Se hai letto questa news, ti potrebbero interessare anche

classica

Il Valletta Baroque Festival si svolgerà a Malta dal 9 al 25 gennaio 2025 nei più importanti edifici storici dell’isola, con la partecipazione di molti musicisti provenienti da diverse parti d’Europa.

classica

La scomparsa del direttore d'orchestra, compositore e musicologo

classica

Il concerto sarà trasmesso domenica 22 dicembre in diretta su Rai 1 dopo l’Angelus da San Pietro