Boccanegra apre l'Opera di Roma

Muti sul podio il 27 novembre

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Protagonista della Stagione 2012/2013 dell'Opera di Roma sarà Verdi e, con lui, Riccardo Muti, che dirigerà tre opere, una in più rispetto agli scorsi anni. I festeggiamenti del bicentenario verdiano del 2013 inizieranno già il 27 novembre, quando la stagione si aprirà con Simon Boccanegra: è un debutto in quest'opera per Muti, che sarà affiancato da Adrian Noble, regista shakespeariano, e Dante Ferretti, scenografo tre volte premio Oscar. Verdi e Muti tornano a marzo con I due Foscari (nuova regia di Werner Herzog) e a luglio-agosto con Nabucco (nell'allestimento di Scarpitta del 2011). I cantanti sono in buona parte quelli con cui Muti ha già lavorato in precedenza all'Opera (Salsi, Solari, Beloselskiy, Serjan, Boross, Ganassi, Zanellato) cui si aggiungono George Petean, Maria Agresta e Francesco Meli. I Due Foscari saranno poi portati a San Pietroburgo e il Nabucco al festival di Salisburgo (in entrambi casi in forma di concerto). Il bicentenario wagneriano ha meno spazio: solamente il raro ma non fondamentale Rienzi, diretto da Stefan Soltesz in un nuovo allestimento di Hugo de Ana, con Angela Denoke all'atteso debutto romano. E non si è dimenticato l'altro anniversario del 2013, Bejamin Britten,: la breve "parabola da chiesa" Curlew River, eseguita a Santa Maria in Ara Coeli, con la direzione James Conlon e la regia di Mario Martone. Altro titolo del Novecento è Il Naso di Shostakovich, diretto da Alejo Perez, nell'allestimento zurighese di Peter Stein. Di repertorio i restanti tre titoli. In aprile Samson et Dalila con Olga Borodina e Aleksandrs Antonenko quali protagonisti di gran calibro, diretti da Charles Dutoit, nella nuova cornice scenica ideata da Carlus Padrissa della Fura dels Baus. In giugno Don Paquale, con regia di Ruggero Capuccio - anche questo un nuovo allestimento - e direzione di Bruno Campanella. In ottobre Turandot con Evelyn Herlitzius (altro debutto all'Opera) e Marcello Giordani diretti da Pinchas Steinberg; l'allestimento, che viene da San Francisco e Chicago, ha la regia di Garnett Bruce e le scene del celebre pittore David Hockney, cariche di colori che evocano il sangue e le passioni più forti. Per la danza Don Chisciotte, Giselle, un trittico Robbins-Nappa-van Hoecke, La Sylphide e Coppelia.
Mauro Mariani

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