Bergamo Jazz 2025, “Sounds of Joy”

Si svolge dal 20 al 23 marzo, con 16 eventi e oltre 80 artisti, la 46a edizione del festival diretto dallo scorso anno da Joe Lovano

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Marc Ribot (foto Ebru Yildiz)
Marc Ribot (foto Ebru Yildiz)

È “Sounds of Joy” il titolo scelto dal sassofonista americano Joe Lovano, dallo scorso anno direttore artistico di Bergamo Jazz, per l’edizione 2025 di un festival che, dal 20 al 23 marzo, riunisce oltre 80 artisti distribuiti in 16 eventi – quattro dei quali proposti in doppio concerto – accolti tra teatri, musei e locali della città orobica.

Dianne Reeves
Dianne Reeves

Come evidenzia lo stesso Lovano, «Sounds of Joy significa la celebrazione di una comunità musicale nata in mezzo alla gente per la gente. È la festa del jazz dalle sue origini sino ad oggi: la danza della vita, dell'amore e dello spirito ci unisce come un tutt'uno». Un programma, quello pensato per questa edizione della manifestazione organizzata come di consueto da Fondazione Teatro Donizetti con il sostegno di Comune di Bergamo e MIC-Ministero della Cultura, che contempla nomi quali quelli di Lizz Wright, Dianne Reeves, Myra Melford, formazioni come “The Legacy of Wayne Shorter” – con Danilo Perez, John Patitucci, Briand Blade e Ravi Coltrane – o The Cookers – con Eddie Henderson, Azar Lawrence, Billy Hart, George Cables – oltre ad altri artisti di caratura internazionale come Marc Ribot, Enrico Rava – qui alla guida dei suoi “Fearless Five”, gruppo di giovani musicisti vincitore del “Top Jazz 2024” del mensile Musica Jazz – oltre ad Aruan Ortiz e Antonio Faraò.

Enrico Rava – Fearless Five (foto Riccardo Musacchio)
Enrico Rava – Fearless Five (foto Riccardo Musacchio)

Saranno inoltre presenti gruppi come Stick Men – con protagonista il bassista e massimo virtuoso dello Stick Tony Levin – l’originale duo pianistico composto da Tania Giannouli e Nik Bärsch, un altro interessante duo come quello formato dal contrabbassista inglese Barry Guy e la pianista catalana Jordina Millà, oltre ad altri esponenti di spicco della new wave del British Jazz come La Via del Ferro e il Dialect Quintet del pianista Alexander Hawkins.

Lizz Wright (foto Hollis King)
Lizz Wright (foto Hollis King)

Tenendo fede alla propria natura, anche questa edizione 2025 di Bergamo Jazz darà vita a un festival diffuso in tutta la città. Oltre che nelle sedi primarie di questa manifestazione – quali il Teatro Donizetti e il Teatro Sociale di Città Alta – nei giorni in cui si svolge il festival la musica infatti entrerà in piccoli teatri, in musei, in locali trasformati per l’occasione in accoglienti jazz club, grazie ai diversi appuntamenti che animano i differenti filoni nei quali si articola il programma, da Jazz al Donizetti a Jazz al Sociale, dal Jazz In Città a Scintille di Jazz, fino ad arrivare alle iniziative collaterali come Jazz e cinema e Incontriamo il jazz.

The Cookers
The Cookers

Tutte le informazioni e il programma completo di Bergamo Jazz 2025 sono disponibili qui.

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