Bergamo Jazz 2018, la terza di Dave Douglas
Un programma composito, articolato in varie sezioni e iniziative collaterali, invade Bergamo alta e bassa dal 18 al 25 marzo
Ha dovuto fare di necessità virtù la quarantesima edizione del Bergamo Jazz Festival (18-25 marzo), la terza sotto la direzione artistica di Dave Douglas. La chiusura del Teatro Donizetti per lavori di restauro ha fatto sì che la programmazione venisse distribuita in varie sedi e istituzioni dell’intera città, accentuando quella propensione che aveva già caratterizzato gli anni passati. Ecco quindi che agli spazi già collaudati (il centrale Auditorium di Piazza della Libertà, la prestigiosa Accademia Carrara, la biblioteca Angelo Mai, il Teatro Sociale… oltre a vari jazz club) si aggiunge quest’anno l’atipico Ex Oratorio di San Lupo.
I concerti delle tre serate principali, dal 23 al 25 marzo, si trasferiranno dal Donizetti al Teatro Creberg, nella prima periferia Est. È il caso di sottolineare la presenza di gruppi di sicuro richiamo e di nomi ben noti, anche se sulla carta non dovrebbero portare idee inedite. Alle cadenze funky, estroverse e rassicuranti, del settetto di Maceo Parker faranno riscontro l’ecclettico mainstream venato di flamenco del trio spagnolo di Chano Dominguez e le raffinatissime eleganze del duo pianistico dei cubani Chucho Valdes e Gonzalo Rubalcaba. Ma è la serata di chiusura che vedrà al Creberg l’apice del festival: la produzione speciale voluta da Douglas, che riunirà i direttori artistici susseguitisi nelle ultime tredici edizioni, vale a dire Uri Caine e i tre trombettisti Paolo Fresu, Enrico Rava e lo stesso Douglas. A sostegno dei quattro co-leader Linda May Han Oh al contrabbasso e Clarence Penn alla batteria.
In una programmazione articolata in varie sezioni, vale la pena di evidenziare l’attualità americana rappresentata dal quintetto di Logan Richardson, dal quartetto pilotato da Linda May Han Oh, dal Jeremy Pelt Quintet. La scuola italiana più tipica schiera invece il solo di Claudio Fasoli e il trio che affianca Rita Marcotulli ad Ares Tavolazzi e Alfredo Golino, oltre alle molte proposte giovani raccolte nella sezione Scintille di Jazz, coordinata da Tino Tracanna. È appunto da questo settore che è prevedibile aspettarsi le sorprese più gradite.
Di particolare suggestione sono poi due duetti ospitati in ambienti storico-artistici: i francesi Louis Sclavis e Vincent Courtois all’Accademia Carrara e il duo americano “Brockowitz” (il pianista Phil Markowitz e il violinista Zach Brock) all’Ex Oratorio di San Lupo. Non bisogna dimenticare infine, fra le tante in programma, due iniziative collaterali di grande interesse: la prima presentazione nazionale della traduzione italiana del libro Grande Musica Nera. Storia dell’Art Ensemble of Chicago di Paul Steinbeck e la mostra fotografica Bergamo Jazz Festival 1969-2017, un viaggio attraverso gli scatti di alcuni dei più affermati fotografi italiani degli ultimi cinquant’anni, attivi nell’ambito jazz.
Se hai letto questa news, ti potrebbero interessare anche
Dal 31 ottobre al 3 novembre la 61a edizione del festival berlinese
Il 9 novembre una serata con The Necks e il trio Spiralis Aurea