A Bari il Requiem per le vittime della mafia
Quest’opera collettiva di sette compositori è stata scritta trent’anni fa per ricordare le vittime delle stragi mafiose di Carini, Capaci e via D’Amelio
Verrà riproposto il 17 giugno a Bari il Requiem per le vittime della mafia, che fu eseguito per la prima volta nella Cattedrale di Palermo trent’anni fa, nell’anno delle stragi di Capaci e di via D’Amelio e nel decennale della strage di via Carini, in cui furono assassinati i giudici Falcone e Borsellino e il generale Dalla Chiesa, le mogli di Dalla Chiesa e Falcone e gli uomini delle loro scorte. Chi allora era già adulto, ha indelebilmente impressi nella memoria quegli eventi, ma ricordarli ora riproponendo questo Requiem non è affatto retorica celebrativa, perché significa ricordare alle nuove generazioni cosa sia stata e cosa è la mafia.
La musica di quel Requiem fu scritta da sette compositori: Lorenzo Ferrero (Requiem e Kyrie), Carlo Galante (Dies irae), Paolo Arcà (Offertorium), Matteo D’Amico (Sanctus), Giovanni Sollima (Agnus Dei) Marco Betta (Lux aeterna) e Marco Tutino (Libera me). Allo scrittore Vincenzo Consolo fu affidato il non facile compito di tradurre in linguaggio attuale le sette parti dell’antico testo latino della liturgia dei defunti.
Marco Tutino, da cui partì l’idea del Requiem per le vittime della mafia, scrisse allora: “Raccontare perché, è impossibile. Perché dopo lo scoppio di una bomba, e la morte, e le immagini di asfalto sconvolto, di volti impietriti nella disperazione, un compositore senta di dover raggiungere con il sentimento dell’arte quella terra, quei volti, quei morti, è cosa davvero difficile da raccontare”. Questo Requiem rappresentò un raro momento in cui la musica italiana partecipò e reagì a un evento che marcò la vita contemporanea, come mise in evidenza Paolo Arcà: “Credo che uno dei significati più importanti di questo Requiem […] sia la ritrovata partecipazione della musica alle vicende della società civile, una partecipazione pronta a fornire una risonanza ulteriore, con la valenza simbolica di cui solo la musica è capace, a una tragedia della nostra epoca nella quale le parole, tante parole, sono state spese troppe volte invano”.
Ora è il Conservatorio “Niccolò Piccinni” di Bari, in collaborazione con la Fondazione Vittorio Occorsio, a riproporre il Requiem per le vittime della mafia, che venerdì 17 giugno alle 20.00 verrà eseguito nell’Auditorium “Nino Rota” dall’orchestra e dal coro del conservatorio stesso, diretti da Giovanni Pelliccia, con le voci soliste di Simona Lega, Alina Sivitskaya, Nicola Sette ed Antonio Marzano.
Il concerto sarà preceduto alle 17.00 da un convegno, a cui interverranno la ministra dell’Università e della Ricerca Maria Cristina Messa, altre autorità e gli autori della musica di questo Requiem. Anche il sindaco di Bari, il presidente della regione Puglia e l’arcivescovo di Bari interverranno al concerto, a rimarcare come l’importanza dell’evento vada oltre la sfera esclusivamente musicale.
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