Al Teatro Regio di Torino fischi a sindaca e sovrintendente alla presentazione della nuova stagione

Abbonati e lavoratori manifestano la loro scontentezza e applaudono invece l'ex direttore artistico Alessandro Galoppini

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La conferenza stampa di presentazione della prossima stagione (Foto Edoardo Piva)
La conferenza stampa di presentazione della prossima stagione (Foto Edoardo Piva)

Se la sindaca di Torino, Chiara Appendino, nonché presidente della Fondazione Teatro Regio, voleva una dimostrazione di quanto il pubblico torinese ami il proprio teatro, l'ha avuta forte e chiara ieri mattina alla conferenza stampa di presentazione della prossima stagione. Un plebiscito, applausi e standing ovation per Alessandro Galoppini, decaduto come direttore artistico con la scadenza del vecchio cdi e quindi tornato alla sua mansione di direttore dell'area artistica, e fischi e buuh per il sovrintendente Graziosi, in prorogatio, e per la stessa sindaca. A buare e fischiare erano abbonati e spettatori che da anni affollano la conferenza stampa per sapere per primi quali opere ascolteranno, quali interpreti applaudiranno, e fa tenerezza sentirli discutere: "Ma Violanta c'è nel nostro turno di abbonamento?" o vederli telefonare a un amico rimasto a casa: "Ma lo sai che inaugurano con I pescatori di perle?". Beh, questi appassionati e anche una parte di lavoratori del teatro presenti in sala non hanno gradito che alla fine della presentazione venisse annunciato che non ci sarebbe stato il consueto spazio per le domande ma che le domande si sarebbero svolte "a latere". La risposta è stata immediata: fischi, urla :"Avete paura delle nostre domande?" tanto da costringere sindaca a sovrintendente a fare marcia indietro e a rispondere a domande su quale sarà il futuro del teatro ("Il sovrintendente è in prorogatio se no il teatro veniva commissariato - ha spiegato la sindaca- sarà il nuovo cdi che si riunirà il 19 giugno a decidere un bando per un nuovo sovrintendente e solo quando sarà nominato si deciderà sulle figure di direttore artistico e direttore musicale"), ad ascoltare un emozionato oboista dell'orchestra del Regio che legge una lettera nella quale parla di "clima di paura, di meritocrazia non applicata all'interno del teatro, di dignità perduta". Insomma, dopo che Galoppini ha chiarito che se Graziosi rimarrà lui non resterà in teatro sono ancora gli abbonati a farsi sentire: "Allora per rinnovare l'abbonamento aspettiamo di sapere se lei resterà". La spaccatura è forte e chiara e non basta che la sindaca si appelli all'applicazione del nuovo piano industriale per spazzare tutti i dubbi sul futuro del Regio che da un anno, dopo le dimissioni di Walter Vergnano e la nomina di Graziosi continua a non trovare pace. Dopo la cronaca deve esserci spazio per la musica, con un cartellone con 17 titoli (un record per il Regio, dal 3 ottobre 2019 al 5 luglio 2020). Inaugura "I pescatori di perle" di Bizet che manca da Torino da 60 anni (dirige Ryan McAdams, regia di  Julien Lubek e Cécile Roussat, con Hasmik Torosyan, Yaroslav Abaimov, Fabio Maria Capitanucci). Prima italiana per  “Violanta” di Korngold diretta da Pinchas Steinberg (suo padre,  il direttore d'orchestra William Steinberg era stato collaboratore di Korngold), regia scene e costumi del nuovo allestimento sono di Pier Luigi Pizzi. Dagli archivi Ricordi nasce una nuova "Bohème” "facile da esportare" con scene e costumi basati su quelli originali della prima (Torino, Teatro Regio, 1° febbraio 1896) di Adolf Hohenstein con la regia di Paolo Gavazzeni e Piero Maranghi, dirige Daniel Oren con Dinara Alieva, Fabio Sartori, Hasmik Torosyan.  E per il musical arriva dal San Carlo di Napoli, coprodotto con il Massimo di Palermo, “My Fair Lady” di Lerner e Loewe con la regia di Paul Curran e la direzione di Timothy Brock. Tutto il programma sul nuovo sito del Regio (dove si possono anche acquistare biglietti e abbonamenti o rinnovare l'abbonamento senza costi aggiuntivi).

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