Il giovane controverso regista Calixto Bieito firma per il Festival Mozart de A Coruna un allestimento del "Rake's Progress" di Stravinskij ambientato in un giardino d'infanzia. La sera seguente, una rara esecuzione del "Dissoluto punito" di Ramón Carnicer, su libretto tratto dal "Don Giovanni" di Da Ponte e dall'omologo testo di Bertati messo in musica da Gazzaniga.
Il Cirque du Soleil torna a Milano e a Roma con "Alegrìa", ed è il trionfo della magia del circo ricondotto alle radici, al senso di meraviglia, al fiato sospeso, alla risata franca e senza retrogusto di tristezza.
"Il Console" di Gian Carlo Menotti va in scena a Torino in una rilettura metafisica e inquietante di Walter Le Moli. Ottima prova dell'orchestra diretta da Mark Stringer e del cast, su cui spicca un'accorata Raffaella Angeletti.
Una Manon tradizionalissima, ma vivace e teatralmente ben congegnata, firmata dall'attore francese Jean Reno, con un cast di buon livello e la direzione energica di Evelino Pidò.
La storia di Kurt Schwitters, fondatore del dadaismo insieme a Duchamp ed Ernst, scampato a Londra per fuggire il nazismo, re-immaginata da Hastings e Nyman con una drammaturgia originale e vivo senso del teatro. Ottima prova di tutti gli interpreti, per un nuovo allestimento imaginifico ed efficace. Prima italiana.
Al Piccolo Regio di Torino la nuova opera da camera per bambini di Aldo Tarabella, con i pupazzi disegnati da Altan: bella l'iniziativa promossa dal Cidim, non altrattanto riuscito il lavoro, sia nella scrittura che sul piano musicale. Ma ai bambini è piaciuta.
Lorin Maazel concerta e dirige la serata di gala per l'inaugurazione del Palau de les Arts "Reina Sofia" di Valencia, con Angela Gheorghiu, Roberto Alagna, Carlos Alvarez un'orchestra di 101 musicisti originari della città.
Più che un concerto-spettacolo, quella che il gruppo belga Ictus Ensemble ha portato ieri sera a Torino per Settembre Musica è un'opera da camera per due voci e piccola orchestra, in cui i songs di Kurt Weill si sposano a quelli di Tom Waits in un gioco di rimandi e contrapposizioni che dà vita a un'idea narrativa, più che drammaturgica.
Con uno splendido cast diretto con mano sciolta da Gianandrea Noseda, debutta a Torino l'attesissimo Don Giovanni firmato, alla regia, da Michele Placido. Ed è, soprattutto, una gran festa di musica, poco assecondata da una regia fuori fuoco.