Cremona: Sarasate, il violino dei virtuosi

Una mostra al Museo del  Violino

Sarasate, il violino dei virtuosi
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Sarasate, il violino dei virtuosi. 1724 – 2024 Tre secoli di storia di uno Stradivari e dei suoi custodi. Inaugurata venerdì 6 settembre al Museo del Violino di Cremona, l’esposizione celebra i 300 anni di storia dello Stradivari appartenuto al grande violinista e compositore spagnolo Pablo de Sarasate (1844 – 1908).

 

Tracciando un percorso lungo tre secoli, la mostra svela un’interessante storia musicale e culturale che vede protagonisti i grandi virtuosi del violino. Oltre allo strumento sono esposti alcuni attrezzi, la forma e i modelli provenienti dalla bottega di Stradivari e usati dal liutaio cremonese per la costruzione dello strumento.

 

Appartenuto al Conte Cozio di Salabue, grande collezionista di strumenti stradivariani, lo strumento fu in seguito acquistato da Niccolò Paganini che lo preferì quanto il celebre “Cannone” di Guarneri del Gesù. Successivamente fu acquistato a Parigi da Sarasate che, per oltre 40 anni, lo suonò durante la sua lunga carriera di violinista virtuoso e compositore. Le numerose tournée lo portarono a viaggiare in tutta Europa e in America… e sempre, nelle sale da concerto di mezzo mondo, Sarasate suonò sul suo Stradivari 1724. Eccezionalmente di quel suono oggi sono conservate delle prime registrazioni su disco per grammofono. Documenti sonori del 1904, preziosa e rara testimonianza di un suono altrimenti perduto e che all’esposizione è possibile ascoltare.

 

Alla fine della sua carriera Sarasate espresse la volontà di donare il suo Stradivari con lascito testamentario al Conservatorio di Parigi, dove lui studiò, come segno di gratitudine e riconoscenza nei confronti dell’Istituzione francese. Il Sarasate 1724 appartiene dunque alla Francia, è conservato presso il Musée de la Musique – Philarmonie de Paris e oggi, in via eccezionale, e grazie ad un sodalizio tra le due istituzioni, secondo la formula dei prestiti reciproci di strumenti dalle rispettive collezioni, lo strumento è a Cremona, in mostra al Museo del Violino, fino al 6 Gennaio.

 

Alla vigilia dell’inaugurazione della mostra abbiamo incontrato Virginia Villa, direttrice del Museo del Violino, Jean-Philippe Échard, curatore presso il Musée del la Musique – Philharmonie de Paris e Riccardo Angeloni, nuovo conservatore al Museo del Violino.

 

“L’idea di uno scambio di strumenti importanti tra Museo del Violino e Musée de la Musique inizia lo scorso anno con l’esposizione a Parigi del nostro Stradivari 1715, icona della nostra collezione, simbolo di Cremona e della liuteria classica cremonese – racconta la direttrice Villa -. “Il progetto prevedeva, in cambio, l’esposizione al Museo del Violino del Sarasate 1724, strumento della collezione del Musée de la Musique, rappresentativo di valori simbolici. Oggi siamo alla seconda puntata del progetto! Entrambi gli strumenti - il Cremonese e il Sarasate – rappresentano la liuteria classica cremonese, sono testimoni di cultura”.

 

Come arriva a Parigi lo Stradivari di Sarasate? 

“Il figlio di Paganini, volendo vendere lo strumento appartenuto al padre, scelse di portarlo a Parigi, nella bottega di Jean-Baptiste Villaume, miglior marketplace nell’Ottocento per la liuteria. ” – ci spiega Jean-Philippe Échard. – “È qui che successivamente Sarasate acquistò il suo Stradivari. Ed è su questo strumento che Sarasate studiò, provò ed eseguì composizioni a lui dedicate: la Symphonie Espagnole fu composta da Édouard Lalo per Sarasate. Così come il primo e il terzo Concerto per violino e orchestra di Camille Saint-Saëns…”.

“Lo strumento è incredibilmente ben conservato – prosegue Riccardo Angeloni, nuovo conservatore al Museo del Violino”. – “Sarà esposto fino al 6 Gennaio, chiuso in una vetrina, per mostrarsi al pubblico dei visitatori ma anche all’importante platea dei liutai. Quando uno Stradivari torna “a casa” normalmente prevediamo momenti di studio, di confronto con gli altri strumenti della collezione, di indagini analitiche... Qui al Museo oltre ai laboratori per indagini diagnostiche, sono conservati i cimeli, forme modelli, disegni… provenienti dalla bottega di Stradivari. Sabato 12 e domenica 13 ottobre avremo due giornate di studio”.

Sono previste audizioni del Sarasate?

“Questo non è possibile. Lo strumento viene suonato eccezionalmente e solo in rarissime occasioni. Non soltanto per motivi legati al protocollo di conservazione ma anche per volontà testamentaria di Sarasate. Nel donarlo al Conservatorio di Parigi chiese espressamente che fosse conservato in una teca di vetro, proprio come aveva visto fare con il Cannone di Paganini a Genova, al fine di custodire al meglio il violino di Antonio Stradivari”.

 

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