Simon senza bizzarrie

Convince sul piano musicale il Simon Boccanegra che apre la stagione, bella vetrina per il ventottenne direttore Michele Mariotti, coadiuvato da un cast ottimale. Più anonima la regia, con qualche passaggio non ben risolto, ma che ha il merito di assecondare il testo inscenato, invece di violentarlo

Recensione
classica
Teatro Comunale Bologna
Giuseppe Verdi
13 Novembre 2007
C'era molta curiosità di vedere come se la sarebbe cavata, con la partitura ch'è una senile meditazione sulla morte, il men che trentenne Michele Mariotti, direttore poco più che esordiente, su cui il Teatro Comunale di Bologna sta puntando molte delle sue carte dopo la partenza di Daniele Gatti, affidandogli persino l'apertura di stagione con un titolo che proprio per Gatti era stato originariamente pensato. Il pubblico della prima, sempre poco restio a lasciarsi coinvolgere, gli ha riservato l'applauso più caloroso; ed a ragione: concertazione lineare e sicura, non senza idee nuove di fraseggio sin dal tema iniziale; suono orchestrale costantemente morbido ma non ovattato; gesto elegante e preciso per i cantanti. Certo, al risultato complessivo ha contribuito non poco un quintetto di solisti ideali. Roberto Frontali raggiunge con Boccanegra uno degli esiti verdiani migliori, imponendosi nel II e III atto dove può esibire tutte le sue doti interpretative. Giacomo Prestia s'identifica letteralmente con la vocalità profonda di Fiesco, facendolo più umano che ieratico. Giuseppe Gipali si conferma l'erede diretto di Veriano Luchetti, che di siffatti ruoli tenorili fu per anni l'interprete di riferimento. Marco Vratogna delinea un Paolo completo vocalmente e scenicamente. Carmen Giannattasio, voce naturalmente bella, aggiunge un'ulteriore prova vincente nella sua già brillante carriera di soprano lirico. Scene quanto mai sobrie e geometriche, imbevute d'una simbolica genovesità, fra le quali il regista Giorgio Gallione, messe da parte le esperienze sul teatro novecentesco, lascia i solisti liberi di muoversi in autonomia, senza risolvere appieno la prossemica del coro, ma anche senza sovrapporre alcunché di peregrino a un testo che s'apprezza per la sua linearità teatrale

Note: Roberto Frontali (Simone), Carmen Giannattasio (Amelia), Giacomo Prestia (Fiesco), Giuseppe Gipali (Adorno), Marco Vratogna (Paolo), Alberto Rota (Pietro) Orchestra e Coro del Teatro Comunale di Bologna Direttore: Michele Mariotti M° del Coro: Paolo Vero Regia: Giorgio Gallone Scene e Costumi: Guido Fiorato Nuovo allestimento, in coproduzione con il Teatro Massimo di Palermo 13, 14, 16, 17,18, 20 novembre 2007

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