Sempre liberi in Sardegna

Continua il tributo a Ayler con Brötzmann, Parker e Shepp

Archie Shepp (foto Roberto Cifarelli - Archieshepp.net)
Archie Shepp (foto Roberto Cifarelli - Archieshepp.net)
Recensione
jazz
Ai confini tra Sardegna e Jazz Sant'Anna Arresi
28 Agosto 2010
È compito arduo rendere omaggio alla musica di Albert Ayler tenendo alla larga la retorica, conservandone il profumo e la potenza. Il festival di S.Anna Arresi propone a tutti gli artisti in scena di rievocare Ayler liberamente, senza alcun vincolo testuale. E la libertà del flusso strumentale è sgorgata nell'incontro tra i maestri del free europeo Peter Brötzmann e Evan Parker, spronati dalla ritmica afroamericana di Harrison Bankhead e Hamid Drake. Un set di notevole intensità, che ha messo a confronto le laceranti sequenze disarticolate brötzmanniane con il prodigioso controllo timbrico e lessicale di un Parker davvero sublime. È un free nello stesso tempo storicizzato e dinamico, che accoglie le suggestioni di uno swing vago, che appare e scompare, nei giochi di prestigio di Drake e Bankhead. Charles Gayle aveva scelto invece la strada del “repertorio”, riarrangiando i temi ayleriani per sax, chitarra, basso e due batterie. Affascinanti le risonanze interne e l'aderenza fonica al materiale, un po' meno la chiusura veloce delle improvvisazioni che non permetteva sviluppi realmente personali di questa materia incandescente. Grande successo come previsto per l'arrivo al festival di Archie Shepp, ex nume tutelare della new thing jazzistica. Da anni ormai contento di un ritorno al blues e al mainstream, Shepp ha suonato al massimo dei suoi mezzi attuali, ben intonato anche al sax soprano. “U-jamaa”, “Revolution” legata a “Mama Rose”, l'ellingtoniana “Don't Get Around Much Anymore” e una versione ottima di “Round Midnight” hanno galvanizzato il quartetto di per sé un po' incolore e un pubblico invece assai ben disposto. Vincente l'idea di coivolgere Greg Ward al sax alto, che si è alternato con Shepp nella successione degli assoli. Il chitarrista On Ka'a Davis propone invece una promettente sintesi tra i ritmi di James Brown e di Fela Kuti, ma i suoi “Seeds of Djuke” non appaiono ancora ben affiatati. Sarà per un'altra occasione.

Interpreti: Brotzmann-Parker-Bankhead-Drake, Homage to Albert, Fred and Bill Archie Shepp Quartet Charles Gayle, Songs of Albert Ayler On Ka'a Davis, Seeds of Djuke

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